Un team di ricercatori toscani guida uno dei più innovativi progetti in ambito culturale finanziato quest’anno dalla Comunità Europea con il programma Horizon 2020. E’ il progetto ArchAIDE, ideato e coordinato dal Laboratorio MAPPA del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa e a cui partecipano il Visual Computing Lab di CNR-ISTI e l’impresa pisana INERA accanto ad una serie di partner internazionali tedeschi, britannici, israeliani e spagnoli. Grazie alla più avanzata tecnologia di riconoscimento automatico delle immagini, il progetto ArchAIDE nei prossimi tre anni svilupperà una innovativa App e un data base globale in grado di rivoluzionare la pratica dell’archeologia. “Ogni giorno, gli archeologi lavorano per scoprire e raccontare le storie che gli oggetti del passato portano fino a noi, investendo molto tempo, energie e denaro per riconoscerne e caratterizzare ogni singolo reperto – spiega Francesca Anichini ricercatrice dell’Ateneo pisano – quello che vogliamo realizzare è un sistema di riconoscimento automatico delle ceramiche provenienti dagli scavi archeologici di tutto il mondo, un lavoro che oggi invece viene fatto in modo interamente manuale”.
In pratica, grazie alla App di ArchAIDE, gli archeologi ovunque si trovino potranno fotografare direttamente qualsiasi frammento di ceramica trovato, inviare le proprie coordinate a un grande archivio, attivare il sistema di riconoscimento automatico dell’oggetto, ottenere una risposta con tutte le informazioni utili collegate e, infine, archiviare i dati del singolo reperto su un database che permette di condividere on-line ogni nuova scoperta. La App sarà testata direttamente sul campo e in diversi paesi europei, grazie alla partecipazione diretta di archeologici professionisti che daranno una serie di feedback sul prodotto fino al rilascio della versione definitiva previsto per i primi mesi del 2019. Obiettivo collaterale del progetto sarà inoltre quello di realizzare una versione “kids” ed educational che permetterà anche ai più piccoli di approcciarsi al mondo dell’archeologia e alle storie che i reperti ceramici possono raccontare, imparando in modo facile e divertente.
In foto: il team toscano che guida il progetto ArchAIDE composto dai ricercatori del Laboratorio MAPPA dell’Università di Pisa, del Visual Computing Lab di CNR-ISTI e dell’impresa INERA, da sinistra Gabriele Gattiglia, Roberto Scopigno, Francesco Banterle, Bledar Muca, Simona Bellandi, Marco Callieri, Alberto Cagetti, Elda Chiriconi, Domenico Arenga, Massimo Zallocco, Simonetta Menchelli, Maria Letizia Gualandi, Sandro Petri, Serena Tonelli, Nicola Trabucco, Francesca Anichini, Lorenzo Garzella.