Matteo Renzi, durante una conferenza a Palazzo Chigi sulla banda larga, ha annunciato che sarà a Pisa il 29 aprile per ricordare i 30 anni di internet. Il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi ricevuta la conferma della presenza di Renzi ha dichiarato: «La presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi dà centralità alla storia e al futuro che rappresentiamo. Spero proprio che da Pisa parta un rilancio. A Pisa quel giorno, il 30 aprile di trent’anni fa, si innovò la vocazione antica di città della scienza e dell’innovazione. Nel 1961, su intuizione e consiglio di Enrico Fermi, a Pisa si era attivato il primo calcolatore elettronico italiano, la Cep. Mentre nel 1956 a Pisa Adriano Olivetti, che collaborava con la nostra Università, aveva insediato un gruppo di ricercatori di eccezionale valore, a Barbaricina. L’Università di Pisa non a caso è stata la prima in Italia a dar vita ad un corso di laurea di «scienze dell’informazione». E al Cnr di Pisa si registrano dall’inizio i domini .it» Così il sindaco di Pisa Marco Filippeschi commenta l’annuncio fatto dal presidente del consiglio Matteo Renzi della presenza a Pisa nelle celebrazioni del trentennale dalla prima connessione Internet italiana, avvenuta il 30 aprile 1986, a Pisa, con il collegamento alla rete Arpanet fatto dal Cnuce, istituto del Cnr.
«Dobbiamo promuovere l’innovazione, che è l’unico spazio di crescita. A Pisa ogni anno si svolge l’Internet Festival – ha ricordato il Sindaco – un evento di livello internazionale dedicato alla Rete, alla sua evoluzione, ai risvolti della rivoluzione più importante del secolo scorso nella vita quotidiana delle persone, nel modo di formare le opinioni, la cultura, di educare, conoscere, informarsi, viaggiare, acquistare. L’edizione di quest’anno speciale si farà dal 6 al 9 di ottobre». «Pisa ha contribuito a fare la storia delle telecomunicazioni, fin dagli esperimenti di Guglielmo Marconi a Coltano, e dell’informatica italiana e ambisce ad essere un luogo dove immaginare e scrivere nuovi capitoli. Abbiamo una comunità culturale non solo forte per ricerca e didattica delle scienze – ha aggiunto Filippeschi – ma anche per capacità di dibattito sulle conseguenze dell’uso di Internet e sul futuro della rete, così legato al futuro della democrazia e ai cambiamenti economico-sociali in un mondo che non trova la via per uscire da contraddizioni e conflitti sempre più gravi. Pisa può essere ancor più incrocio di culture giovani e non-conformiste, quali quelle che si esprimono con la Rete e cercano di dare un senso futuro ai cambiamenti».