Pisa – Legalità, lotta alle mafie e ius soli. Sono stati questi alcuni dei temi al centro della riflessione che Federico Gelli, deputato pisano del Partito Democratico, ha condiviso con don Armando Zappolini, presidente di Cnca (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) e sacerdote simbolo dell’apertura e dell’inclusione, durante il loro incontro nella sua parrocchia di Perignano, nel comune di Casciana Terme Lari in provincia di Pisa. Un confronto che è stata anche l’occasione per discutere di Terzo settore e del ruolo del volontariato, della lotta alla ludopatia, del rilancio del coordinamento provinciale antimafia, e dello ius soli. “Lo ius soli è una norma di civiltà che permetterebbe a tante persone, soprattutto giovani, un pieno ingresso nella vita civile e democratica del nostro Paese, favorendo unità, appartenenza e inclusione – spiega Gelli – una risposta necessaria in tempi di muri, paure e inquietudini. È un diritto sacrosanto di oltre 800 mila ragazzi, che se lo stanno vedendo negare con fatti e parole gravi e inqualificabili, indegni di un Paese civile. In poche parole: lo ius soli arricchirebbe e migliorerebbe la società in cui viviamo. E tale dovrebbe essere considerato da tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Così purtroppo non è. Dobbiamo lavorare perché torni al più presto una priorità della politica”.
“La legge sullo ius soli è per noi – ha proseguito don Zappolini – come per tante altre organizzazioni sociali e moltissimi cittadini, un discrimine tra la buona politica e una politica che sa solo assecondare paure e risentimenti. Da chi vuole governare il paese ci attendiamo coraggio e la capacità di decidere nel modo migliore. E più giusto. In questo caso, quale sia la cosa giusta da fare è chiarissimo: dobbiamo riconoscere a tanti ragazzi già italiani il diritto a poter vivere nel nostro paese da cittadini, non da semplici ospiti più o meno graditi. Chi ha assunto un impegno pubblico su questo importante obiettivo non si arrenda e vada avanti. Ogni forza politica si prenderà le proprie responsabilità”.