Pisa, giovedì 11 aprile 2019 – Il convegno che si terrà domani venerdì 12 aprile alle 14.30 presso le Officine Garibaldi, promosso dall’Ordine degli Avvocati di Pisa in collaborazione con l’Associazione Federico nel Cuore Onlus e con il patrocinio del Comune di Pisa, affronterà il tema relativo al minore all’interno della separazione conflittuale. Quel minore che troppo spesso viene erroneamente coinvolto nelle questioni dei “grandi” tanto da, in determinati casi, divenire vittima di pressioni ed abusi psicologici in grado di compromettere – nella “migliore” delle ipotesi – quel procedimento di crescita sereno e sicuro che ogni bambino merita sin dalla nascita. Al di là delle situazioni più comuni, dove i bambini vengono travolti dagli effetti della conflittualità originatasi tra padre e madre, può accadere che dietro allo scontro genitoriale si celi un contesto di violenza, ovviamente recepito, se non addirittura subìto, direttamente dal minore.
Di qui, la necessità di evidenziare tutti gli strumenti di tutela che l’ordinamento offre sia sul piano civile che sul piano penale, il ruolo fondamentale degli operatori coinvolti nel settore (magistrati, avvocati, psicologi), nonché l’importanza di chiarire quanto sia indispensabile indagare con scrupolosità sulla genesi della conflittualità e dell’eventuale rifiuto del minore manifestato nei confronti della madre o del padre. Rifiuto che, analizzato da consulenti incaricati dai Tribunali, viene concepito come effetto della condotta manipolativa del genitore ritenuto alienante. “È facile pertanto comprendere – commenta l’organizzatrice Avv. M. Chiara Tamburri – come un tale automatismo investigativo possa contribuire alla concretizzazione di un pericolo enorme per l’integrità psico-fisica del bambino, quello di venir affidato, paradossalmente, al genitore effettivamente pregiudizievole, in quanto maltrattante e manipolatore.
“Le tematiche di questo convegno – afferma l’assessore alle politiche educative Rosanna Cardia – si prospettano particolarmente interessanti per tutti i professionisti che svolgono il loro impegno lavorativo con i minori, dall’ambito della tutela a quello dell’educazione. Penso particolarmente alle insegnati della scuola che possono offrire un punto di osservazione particolarmente privilegiato attraverso il quale cogliere elementi di disagio e malessere. L’opportunità di poterne parlare in modo più o meno divulgativo è importante perché consente di poter ottenere informazioni e conoscenze affinché si possa agire in un’ottica preventiva”.