Pisa – La Torre d’Argento, istituita nel 2011, rappresenta il massimo riconoscimento della Città di Pisa. Lo hanno ricevuto personaggi del calibro di Gisella Capponi, Rosetta Loy, Paolo e Vittorio Taviani, Elisabetta Tripodi, Giampiero Lucchesi, Shirin Ebadi, Guido Tonelli, Gian Carlo Caselli, Giacomo Rizzolati, Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pisa febbraio 2017. È destinato a persone e associazioni di riconosciuta probità che attraverso una notoria opera nel campo della cultura, delle arti, del lavoro, della politica, dell’assistenza, della filantropia, dello sport, delle attività internazionali, della scienza e della ricerca abbiano dato lustro alla città e alle istituzioni e/o reso un servizio alla comunità nazionale e internazionale.
Per questi motivi, il Sindaco di Pisa conferisce la Torre d’Argento alle operatrici e agli operatori del Pronto Soccorso di Pisa: «E’ un riconoscimento collettivo, a partire dagli infermieri e dalle infermiere, dai tecnici e dai medici che stanno ogni giorno sulla frontiera più difficile. Il nostro Pronto Soccorso è una importantissima porta d’accesso all’Ospedale e dunque anche della nostra città. Ha numeri eccezionali e serve un’area molto vasta. In questi anni, dall’inaugurazione, ho potuto seguire la crescita dell’impegno e l’emergere di esigenze sempre nuove. Ogni cittadino ha avuto l’occasione di passare per il Pronto Soccorso, per un’emergenza, per un parente, per un amico. La prova è stata superata, di sicuro, grazie a tanto sacrificio e alla capacità di direzione di un meccanismo tanto complesso e pressato da bisogni vitali, minuto per minuto. Dobbiamo dire grazie. C’è ancora da rafforzare e migliorare il servizio. E’ la richiesta che rivolgo alla Regione e all’Azienda Ospedaliero-Universitaria, che sono consapevoli dei problemi aperti. Un Ospedale universitario ad alta specializzazione è anche un hub per servizi di cura di base sui quali si misura il giudizio dei cittadini. Voglio dare il segno di un’attenzione a chi lavora con dedizione e sensibilità, in mezzo a tante difficoltà e spesso con stipendi che sono quello che sono. Nel comparto dei servizi pubblici, così importante per Pisa, il lavoro di cura nelle strutture assistenziali del servizio sanitario nazionale, un Pronto Soccorso, le corsie, i laboratori, un distretto territoriale, un 118 o un hospice, è davvero una grande prova. Da Sindaco ne sono stato testimone diretto e dunque ho voluto lasciare un segno tangibile, che rimarrà, di questa testimonianza. Croce Rossa Italiana, Misericordia e Pubblica Assistenza hanno condiviso e mettono il loro contributo concreto. Le istituzioni e le associazioni del volontariato lavorano offrono servizi sussidiarietà insostituibili e irrinunciabili, con professionalità, nel segno di una grande tradizione che è un patrimonio vivo di solidarietà attiva e di costruzione, giorno per giorno, della nostra coesione sociale». Il “Pronto Soccorso di Pisa, Unità Operativa di Medicina d’Urgenza e di Pronto Soccorso del Servizio Sanitario Nazionale”, viene iscritto nell’Albo d’Onore del Comune di Pisa
Con il trasferimento a Cisanello, a fine 2010, c’è stato un grande incremento degli accessi, passati da 82.586 a 90.692, con un aumento soprattutto dei codici gialli (63%) e dei codici rossi (quasi raddoppiati), segno di una maggiore funzionalità di un reparto che si occupa delle emergenze più gravi e che ha al proprio interno tutte le varie specialità per rispondere ad ogni esigenza. Il Pronto Soccorso di Pisa rappresenta un servizio assistenziale di grandissima rilevanza per l’area vasta della Toscana costiera, che coopera con i servizi sanitari territoriali, ad iniziare dal “servizio 118”, e che con le sue prestazioni di eccezionale rilievo per numero e¨ qualità degli interventi rappresenta la realtà della risposta ad esigenze basilari di prestazione di servizio sanitario che devono avere la massima considerazione ed integrazione nel sistema organizzativo complesso di un ospedale universitario ad alta specializzazione e con la rete territoriale di prevenzione e cura. Senza dimenticare l’importante cooperazione quotidiana con le associazioni e istituzioni di volontariato sociale, esse stesse protagoniste di un’azione sussidiaria di grande tradizione comunitaria e insostituibile.