“Nel giorno dell’inaugurazione del trenino a fune, pomposamente chiamato dalla giunta pisana People Mover, la lista civica Pisa nel Cuore, di cui sono capogruppo, vuole ribadire con forza la propria opinione su questa opera pubblica, che abbiamo sempre definito inutile e, in quanto tale, dannosa”. Questa la dichiarazione di Raffaele Latrofa, che continua: “L’operazione People Mover, finanziata in larga parte con soldi della comunità europea, che sono comunque soldi nostri, basa il suo equilibrio economico-finanziario su stime che saranno puntualmente disattese dai fatti. Vedrete appunto che il prezzo del biglietto salirà, e la durata della concessione dovrà essere allungata. Tutto ciò si tradurrà in costi elevatissimi per i nostri figli e i nostri nipoti”.
Latrofa ribadisce che Pisa nel Cuore è contraria a questo tipo di operazioni. Come è avvenuto per il parcheggio sotterraneo di piazza Vittorio Emanuele, anche il People Mover porterà danni enormi alla città. “Inoltre, come forza civica molto vicina ai problemi quotidiani dei cittadini, ci chiediamo, e chiediamo a tutti” prosegue Latrofa “se per Pisa questa fosse davvero una priorità. Assistiamo quotidianamente a episodi di violenza, che hanno accresciuto e diffuso sull’intera città il problema dell’insicurezza. Assistiamo a una città abbandonata a se stessa. Assistiamo a periferie, frutto di urbanizzazioni scellerate degli anni 80, che vivono nel degrado più assoluto. Assistiamo a una città che, quando c’è un piccolo temporale, si allaga in tante sue zone. Assistiamo a una città che anche ai turisti mostra un’immagine penosa: vengono accolti in maniera del tutto disorganizzata e si trovano un po’ dappertutto di fronte a scene di degrado. Assistiamo a una città che ha scuole ridotte in pessimo stato: alla mancanza di manutenzione si sommano spesso gravi problemi di sicurezza. La priorità era proprio il trenino a fune? Il primo investimento da fare? L’opera su cui concentrare tutte le aspettative e le attese? Sinceramente troviamo questo atteggiamento della giunta Filippeschi molto provinciale e allo stesso tempo poco lungimirante.”