Compie quest’oggi 56 anni, essendo nato ad Ischia (beato lui …) il 23 novembre 1960, Mario Faccenda, uno dei giocatori maggiormente legati alle vicende calcistiche pisane dell’Era Anconetani.
di Giovanni Manenti
Cresciuto nelle giovanili dell’Isola Liri, approda al Calcio Professionistico con il Latina in Serie C2 a fine anni ’70, mettendosi subito in luce tanto da fare in soli due anni il “gran salto” nel Calcio che conta, approdando al Genoa, con il quale esordisce in Serie A il 13.9.1981 nella sconfitta interna patita contro il Torino.
All’ombra della Lanterna Faccenda resta per cinque stagioni (tre di A e le ultime due in Cadetteria), collezionando in detto periodo 148 presenze con 4 reti, tra cui la “storica” realizzata a tempo scaduto a Napoli nell’ultima giornata del Campionato 1981.82 per il 2-2 finale che vale la salvezza alla propria squadra a danno del Milan che già stava festeggiando lo scampato pericolo in quel di Cesena.
Delle sue prestazioni intende avvalersi anche il Pisa, impegnato a voler risalire nella Massima Serie dopo l’inopinata retrocessione della stagione 1985.86 e, nell’estate ’86, Faccenda viene a dare il suo importante contributo nel rafforzare il reparto difensivo in una solida formazione che, difatti, conquista l’immediata Promozione, dando altresì sfoggio della sua duttilità alternandosi nei ruoli di terzino o libero alla bisogna.
Ma è la stagione successiva quella per cui Faccenda resterà sempre nel cuore dei tifosi nerazzurri, in quanto, oltre a disputare 27 delle 30 partite in programma, è il protagonista della salvezza del Pisa, sempre all’ultima giornata, rifilando una per lui inusitata doppietta al Torino nella vittoria conseguita per 2-0 all’Arena il 15 maggio 1988 e che consentì ai nerazzurri di superare sul filo di lana l’Avellino, condannando gli irpini alla retrocessione.
Quella vittoria dà il giusto slancio al Pisa per conquistare, appena quindici giorni dopo, il secondo trofeo continentale della propria Storia, facendo sua la Mitropa Cup sapientemente organizzata all’Arena Garibaldi dal “Mitico” Romeo e vinta in finale con un perentorio 3-0 sugli ungheresi del Vaci Izzo.
Dopo l’amara retrocessione della stagione successiva, Faccenda lascia il Pisa per restare in terra toscana, accasandosi alla Fiorentina, dove continua a dare il suo valido apporto, sfiorando la conquista della Coppa Uefa nel ’90, persa nella doppia Finale “tutta italiana” contro la Juventus, pur non potendo prender parte alle fasi finali della competizione a causa di un infortunio patito nel ritorno dei quarti di finale ad Auxerre.
Non abbandona la nave viola neanche dopo la retrocessione in B della stagione 1992.93, restando al timone per l’immediata risalita in Serie A nell’annata che, di contro, segna la fine del periodo d’oro del Pisa con la retrocessione patita a Salerno nello spareggio contro l’Acireale, terminando poi la carriera l’anno successivo a 35 anni a Carrara in Serie C1, non rientrando nei piani societari viola.
Terminata l’attività agonistica, Faccenda svolge attualmente il compito di osservatore e non di rado lo vediamo in Tribuna all’Arena Garibaldi, avendo così modo di salutarlo ed, in questa occasione, gli inviamo i nostri più Sinceri ed Affettuosi Auguri di Buon Compleanno …!!