Pisa, 11 maggio 2023 – “Da sempre, purtroppo, il quartiere di Sant’Ermete è percepito in Città come una zona degradata e abitata per lo più da cittadine e cittadini problematici. Ovviamente, questo è un facile cliché, temo troppo spesso utilizzato dagli amministratori per non occuparsene né preoccuparsene.” Così dichiara Gaetano Magliano, candidato consigliere nella lista Lista “Sinistra Unita per Pisa”, per Paolo Martinelli Sindaco.
“Tuttavia, la realtà è un’altra, anzi sono altre – aggiunge Magliano – e da un lato c’è l’ormai annosa questione delle residenze popolari, dall’altro c’è sicuramente una voglia di riscatto agli occhi del resto della Città da parte dei residenti il quartiere.
Ho avuto l’opportunità di assistere a diverse assemblee di quartiere, dove uomini e donne che dimorano negli alloggi di edilizia sociale hanno chiesto, e chiedono, dignità abitativa. Uomini e donne che, insieme alle proprie famiglie, non si meritano le condizioni cui sono costretti. Appartamenti, questi ultimi, ormai fatiscenti, sovente pericolosi per l’incolumità personale, che un’amministrazione degna di questo nome non può né deve tollerare né accettare di offrire. Una famiglia ha diritto ad avere un alloggio sicuro, pulito, anche moderno. Un alloggio che esce dai canoni della “casa popolare”, vecchia e decadente. Se possibile, un alloggio posto in un condominio insieme ad altri appartamenti messi a disposizione di famiglie non necessariamente bisognose, in quel modello Parigi che piano piano sta uscendo dalla logica delle banlieues per andare nella direzione opposta che vede nuclei di ogni ceto sociale coabitare in uno stesso fabbricato. Per ciò, oltre a continuare nell’opera di demolizione del vecchio e costruzione del nuovo, è necessario rovesciare i paradigmi sin qui vissuti.
Sant’Ermete vuol dire anche cavalcavia da mettere in sicurezza. Per fare questo, non si può accettare il progetto avanzato dall’attuale Giunta di un sovrappasso con ascensori. Tale soluzione è a dir poco folle, in quanto oltre al problema della sicurezza nell’uso degli ascensori nelle ore notturne, c’è da considerare anche il costo della manutenzione degli stessi, per sempre. Le soluzioni, invece, potrebbero essere due: un importante lavoro di rinnovamento del cavalcaferrovia esistente, allargandolo per consentire la realizzazione di un marciapiede; la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale che congiunga le “due” Vie Emilia, a nord e a sud della ferrovia.
Il quartiere offre molti spazi verdi di proprietà comunale. Questi potrebbero essere utilizzati come spazi di aggregazione sociale. Ad esempio, lo spazio antistante il parcheggio di S. Ermete, in Via Putignano, potrebbe ospitare un campo sportivo polivalente (calcetto, pallacanestro, pallavolo, pista di pattinaggio), utile per giovani e giovanissimi residenti in zona. Un’occasione per offrire loro istanti di sport e di socialità gratuiti. La zona dove insiste l’area di sgambatura per cani, proseguendo fino alle scuole Don Milani, oltre ad aver bisogno di maggior illuminazione (in inverno il buio arriva presto e la maggior parte delle persone non può utilizzarla al suo rientro a casa dal lavoro), necessita di nuovi cestini per la spazzatura. Si potrebbe anche pensare all’installazione di panchine, opportunamente illuminate, per agevolare la socialità tra le persone più o meno giovani del quartiere. Infine, il manufatto costruito insieme ad una classe quinta delle elementari, anni fa, deve essere ristrutturato e messo in sicurezza quanto prima.
Bisogna incentivare l’apertura di negozi di vicinato, aumentando l’offerta già presente. Mancano, infatti e ad esempio, un genere alimentari, una gelateria, una cartoleria.”
“S. Ermete non è solo la Via Emilia. – conclude il candidato di Sinistra Unita per Pisa – È fondamentale un continuo dialogo con tutti i suoi residenti, strade secondarie comprese, nell’ottica di dare risposte alle loro esigenze. Si possono pensare momenti di festa, dove far convergere le famiglie in modo che il quartiere viva davvero in piena socialità collettiva. Per questo, un portierato di quartiere, come si legge nel programma di Paolo Martinelli, deve trovare una collocazione centrale e accessibile da tutte e tutti. Un portierato di quartiere che faccia anche da cerniera tra i bisogni delle cittadine e dei cittadini e l’amministrazione pubblica. Viviamo in un quartiere che potenzialmente non ha davvero nulla da invidiare ad altre zone di Pisa. Dobbiamo solo fare in modo che chi governa la Città se ne accorga.”