Oltre 800 persone a piedi nudi e senza bandiere , sfilano in corteo per le strade del centro storico a Pisa, uomini e donne manifestano per cambiare le politiche di accoglienza. E’ l’ 11 settembre 2015 non è un giorno qualsiasi, marciano a piedi scalzi per le vie della città, per esprimere e testimoniare solidarietà ai migranti e profughi in fuga da guerra e povertà, e chiedere maggiori tutele per i tanti che sono stati costretti a lasciarsi tutto alle spalle, per scappare verso l’Italia e l’Europa alla ricerca di una vita “normale” per se stessi e propri cari; centinaia di migliaia di persone rischiano la vita per fuggire da guerra, violenza e povertà. I manifestanti sperano che la voce di tutti possa giungere alle istituzioni e dar vita a un cambiamento di rotta sempre più urgente. Il corteo è partito da Piazza Garibaldi alle 18 fino ad arrivare alla Torre di Piazza Miracoli, i cittadini e le associazioni si sono uniti, raccogliendo l’appello lanciato da Venezia dal primo gruppo di firmatari, tra cui Lucia Annunziata, Gad Lerner e Roberto Saviano, che iniseme desiderano promuovere all’interno della marcia: certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; creazione di un unico sistema di asilo europeo che superi il regolamento di Dublino. Intervenendo sia nelle più gravi crisi del Mediterraneo, nei paesi di origine dei profughi, a partire dall’emergenza umanitaria siriana che in quattro anni ha già provocato oltre 4 milioni di profughi; sia nell’accoglienza dei migranti richiedenti asilo in Toscana, dove c’è urgente necessità di creare e predisporre a livello europeo, un sistema di asilo per i rifugiati di guerra e facilitazione nel percorso di inserimento dei migranti nel territorio toscano. Tra i manifestanti a piedi scalzi e senza bandiere, anche diversi volti noti della politica cittadina: assessora Marilù Chiofalo, consigliere di Ucic Ciccio Auletta, ex assessore alla Cultura Dario Danti e il segretario provinciale della Cgil Gianfranco Francese. Tutti insieme per rispondere all’appello lanciato da diversi artisti, intellettuali/giornalisti che dal palco della mostra del cinema di Venezia chiedevano di sostituire i tacchi a spillo sul red carpet con i piedi scalzi, in solidarietà a chi fugge dalla guerra. Poi l’appello è diventato un appuntamento, una ‘marcia delle donne e degli uomini scalzi’ che si è tenuta in oltre 70 città italiane tra cui i capoluoghi toscani. A Pisa tra i primi firmatari dell’appello: ASGI, Arci Pisa, Arci Valdera, Arci Valdarno Inferiore, CGIL PISA, Libera, Africa Insieme, Rebeldia, ORISS, Soleterre – Strategie di Pace ONLUS, Associazione Eunice, Comitato A. Langer Possibile Pisa, Sinistra Per, Un ponte per – comitato toscano. I manifestanti hanno spiegato che il “camminare scalzi è un modo per chiedere con forza cambiamenti nelle politiche migratorie europee e globali, non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze”.
{gallery}manifestazione Pisa marcia donne uomini scalzi{/gallery}foto di Enrico Mattia Del Punta
MP. 11 settembre 2015