Non rinnega le sue origini Cristiano Miltello che nonostante la sede a Milano, dove basta un “buongiorno per fare polemica” torna sul litorale pisano per una serata all’insegna dell’ilarità e della pungente critica sociale. Camicia bianca e capello a spazzola si presenta sul palco del Sunlight di Tirrenia con l’agilità di uno sportivo intrattenendo il pubblico da vero mattatore con uno spettacolo di circa due ore. Spunti e riflessioni sarcastiche che virano dagli argomenti più popolari fino alle considerazioni sui massimi sistemi della vita, ovviamente passando anche per la televisione. E così nell’occhio del mirino di Cristiano passano colleghi, artisti, calciatori e personaggi politici vittime della satira graffiante di questo elegante menestrello da palcoscenico. Dopo i successi televisivi il pubblico è pronto ad accogliere Cristiano con il calore riservato a un amico e con lo stesso calore Militello presenta uno show che ha non soltanto varietà di argomenti ma grande precisione e ritmo comico. Se si può parlare di rigore in questo senso non ci riferiremo solo a quello calcistico ma anche a quello professionale che condisce di grande eleganza ogni singola battuta e accompagna con meticoloso tempismo ogni risata strappata al suo pubblico. D’altra parte non si tratta solo di un “pagliaccio in piazza” come lui stesso ricorda da definizione della nonna, ma di un plurilaureato che ha raggiunto il successo del pubblico grazie all’intuizione di un libro sugli striscioni più divertenti e gli sfottò presenti agli stadi. Trampolino di lancio per Striscia la notizia e la rubrica Striscia lo Striscione che lo porta fuori dagli stadi a imperversare fra la folla di tifosi al grido di “Ci saluta Greggio e la Hunziker”? Si torna al presente con la riflessione sul mondo dei social che osserva dall’alto con sguardo critico attivando un’analisi negativa sui fruitori estremi di social network. Questa follia sociale è accolta con titubanza, ma intanto ogni suo spettacolo è monitorato e annunciato proprio attraverso la fan page dell’artista che come ogni comico non può esimersi da una certa malinconia. E allora le riflessioni sugli inconvenienti della fama trasudano di contrasti e conflitti fra una popolarità raggiunta con sacrifico e gavetta e l’assalto spesso irriverente dei fans che ormai non chiedono più l’autografo ma un selfie con lui. Nella speranza che non sbaglino cognome nel salutarlo e che non chiedano autografi anche per altri collegi famosi con un calcio di rigore spezza la parabola dolce-amaro sulla fama rilanciando il pubblico verso gli esilaranti filmati di fine spettacolo e con una performance da animatore turistico che coinvolge ignari spettatori a cavie di comicità per tornare a sorridere della vita, dei piccoli vizi umani e di se stesso. Poliedrico, travolgente, irriverente Cristiano Militello si congeda dal pubblico lasciandosi volentieri fotografare a colpi di selfie. A cura di Valeria Tognotti Foto di Giorgio Tognetti
{gallery}Militello{/gallery}