Pisa – Nuovi modelli di apprendimento, progetti di innovazione e promozione della cultura d’impresa a beneficio di studenti e studentesse di tutte le lauree magistrali e corsi di dottorato. Sono questi gli ingredienti del Contamination Lab (CLab) che nascerà a Pisa su iniziativa dell’Università e grazie a un finanziamento di 300mila euro appena vinto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Il progetto presentato dall’Ateneo è fra i 17 scelti dal MIUR a livello nazionale e si è classificato al quinto posto su 43 domande presentate dagli Atenei del Centro Nord, a pari merito con il Politecnico di Torino e subito dopo le Università di Padova, Trento, Venezia e Modena.
“Il Contamination Lab, al quale collaboreranno anche la Scuola Normale e la Sant’Anna, sarà dotato di una sede e di una struttura organizzativa”, spiega il professore Leonardo Bertini dell’Università di Pisa, delegato del rettore per la promozione di spin-off, start-up e brevetti e referente dell’iniziativa.
“Uno dei punti di forza del progetto che abbiamo presentato – continua Bertini – è stato il collegamento con il tessuto sociale e produttivo della Toscana costiera, attestato dalle 15 lettere di “endorsement” fornite da enti locali, associazioni di categoria, poli tecnologici ed aziende”.
Le attività dei Contamination Lab, secondo quanto stabilito dal MIUR, inizieranno a ottobre del 2017 per concludersi nel settembre del 2020. In questo periodo anche a Pisa ci sarà il lancio delle attività e la selezione delle studentesse e degli studenti che parteciperanno all’esperienza. In particolare, gli obiettivi del saranno di promuovere fra gli studenti la conoscenza di ambiti culturali diversi da quelli relativi al proprio corso di studio e della realtà imprenditoriale e manageriale esterna la mondo universitario; di promuovere la collaborazione fra studenti e docenti per progetti comuni a carattere multidisciplinare e di diffondere la cultura di impresa e l’imprenditorialità fra i ragazzi e le ragazzi partecipanti al progetto.