Nel 1992 aveva ricevuto la prima intimazione di liberare la casa popolare in zona Stazione perché gli erano decaduti i requisiti necessari.
Nonostante ciò, un livornese di circa 60 anni, ha continuato ad abitare l’appartamento pagando un affitto irrisorio (circa 20 euro al mese) fino allo scorso lunedì, giorno in cui gli agenti della polizia municipale insieme ai dipendenti di Casalp lo hanno costretto ad uscire definitivamente dall’appartamento in cui abitava da troppo tempo senza diritto. Così il 16 febbraio, all’alba, gli esecutori dello sfratto hanno dovuto forzare la serratura e introdursi all’interno della casa per accompagnarlo fuori dall’appartamento. Il 60 enne dato l’ora, stava dormendo. Una volta resosi conto di ciò che stava avvenendo, ha cercato in tutte le maniere di opporsi allo sfratto, ma alla fine ha dovuto desistere ed allontanarsi dall’appartamento la cui porta d’ingresso è stata momentaneamente murata in attesa di una nuova sistemazione.
Da tempo sui tavoli di Casalp, arrivavano segnalazioni dai residenti della zona. A seguito di ciò sono partiti gli accertamenti che hanno comprovato come l’uomo fosse “sotto sfratto” da ben 23 anni in quanto titolare di due appartamenti (uno in zona mare e l’altro nel quartiere Coteto) a loro volta affittati e da cui traeva quindi un regolare profitto mensile.
Nei suoi confronti adesso sono scattati tutti gli accertamenti del caso per valutare se, questa condotta, possa avere anche dei risvolti penali per gli eventuali reati di falso e truffa ai danni della pubblica amministrazione.