Pisa, 31 ottobre 2022 – “Le ultime affermazioni di Giani sulla questione aeroporti lasciano davvero perplessi.” Così si legge in un comunicato di Maurizio Nerini (FdI), che aggiunge: “Oltre a strizzare maliziosamente l’occhiolino a Ryanair, stupisce che per definire i rapporti tra le città usi ancora l’esempio dispregiativo del medioevo: da lui, fine cultore storico, ci si aspettano altre comparazioni visto che è acclarato che il medioevo è stato tutt’altro che un periodo buio soprattutto in Toscana.
Non si può quindi sempre ricondurre tutto al campanilismo esaltando gli scontri di fazioni pro-contro addirittura all’interno degli stessi partiti e allo stesso tempo cercare di derubricare gli insormontabili problemi orografici, logistici, infrastrutturali e antropici del territorio della Piana: il ventilato nuovo progetto con il “verde sul tetto” per il Vespucci è come gettare la polvere sotto un tappeto.
Dire che Pisa è la porta della regione non basta più se non si concludono i lavori al Galilei e dovrebbe sapere il presidente che le carenze della Toscana riguardano invece le infrastrutture terrestri: corridoio tirrenico senza autostrada FIPILI inadeguata, Autopalio da brivido, collegamento ferroviario Pisa-Firenze da velocizzare, Porrettana a trazione diesel e nodo TAV ancora da sciogliere.
Di questo dovrebbe preoccuparsi, trovare i fondi e risolvere per rendere concorrenziale la regione e presentarsi all’estero con dei biglietti da visita migliori.
Ma la cosa assurda è che dovrebbe sapere che l’aeroporto di Pisa è un “aeroporto militare aperto al traffico civile” da sempre, quindi affermare di limitarne l’attività militare, già drasticamente ridotta, equivale a invitarne la chiusura.
Spero proprio che il nuovo governo centrale non tenga conto di queste sue dichiarazioni.”