La penalizzazione è quindi arrivata. Quattro punti (se si somma anche il -1 di qualche mese fa) non sono pochi e in molti, Presidente Corrado in primis, si aspettavano maggior clemenza nel giudizio. Così non è stato ma ad oggi la classifica per il Pisa è finalmente quella reale. Si può quindi, non senza qualche recriminazione nei confronti di chi ci ha lasciato questa pesante eredità, proseguire il cammino, che resta insidioso ma comunque fattibile. Le avversarie principali del Pisa restano Vicenza, Latina, Brescia, Trapani, Ternana ma anche Avellino che potrebbe a breve ricevere la penalizzazione per illecito sportivo. Non sono completamente escluse dalla lotta per non retrocedere anche Pro Vercelli e Cesena. Con ancora 11 gare da giocare e 33 punti in palio, il destino è da scrivere per tutte le squadre coinvolte. Nove squadre in lotta, delle quali almeno quattro possono salvarsi, compito arduo ma doveroso. In questo momento occorre riappropriarsi di quello spirito battagliero e gagliardo che ha caratterizzato l’inizio di questo campionato, quando tutto sembrava perduto e l’instabilità societaria lasciava giornalieri strascichi di insoddisfazione. Dobbiamo tutti ricordare il ruolo centrale svolto in quei momenti bui, da Gennaro Gattuso, che ha aiutato questa squadra e questa piazza a risollevarsi. Adesso è il momento della compattezza, del sostegno e della riconoscenza. Non è il mio un atteggiamento servile ma solo di onestà nei confronti di chi c’è sempre stato e non ha mai mollato, non è il falso buonismo di chi cerca sempre di vedere positivo anche quando le cose vanno male, ma un atteggiamento necessario e che nasce dal buonsenso. I risultati deludenti sul campo nelle ultime due gare, non possono autorizzare nessuno, che abbia davvero a cuore i colori nerazzurri, a criticare aspramente la squadre a il suo tecnico che restano ad oggi in corsa per la salvezza e non possano azzerare di netto quel che di buono è stato fatto fino a d oggi, così come non possono far dimenticare la gloriosa promozione dello scorso anno. Coloro che ad agosto, in piena crisi e anarchia, non hanno indietreggiato di un millimetro e sono rimasti al loro posto, onorando in più occasioni la maglia, hanno adesso bisogno del sostegno della città intera così come la tifoseria ha bisogno dell’ultimo colpo di reni da parte di chi scende in campo. Sapevamo che non sarebbe stata una passeggiata, ma sarebbe assolutamente imperdonabile non esserci nel momento di maggior bisogno. La canzone di Alberto Nelli, ormai divenuto inno di questa nuova era calcistica nerazzurra, ricorda a tutti come il Pisa sia vissuto come una fede, e nessuno è autorizzato a gettare la spugna prima del tempo. Uniti si vince.
Au.Ma