Pisa, venerdì 15 aprile 2016 – “E’ vero o no che la piazzola per lo sghiacciamento degli aeri non è mai stata utilizzata? E se si, il liquido come viene smaltito?” Queste, in sintesi, le domande che i consiglieri comunali Diego Petrucci (noiadessopis@) e Valeria Antoni (M5S) hanno rivolto, con una apposita interpellanza presentata questa mattina, al Sindaco Filippeschi. Lo sghiacciamento è il processo di rimozione di ghiaccio, neve, brina o nevischio dalle ali, dai piani di coda, dalle antenne, eliche, prese di pressione, e dalla fusoliera di un velivolo.
“La vicenda – così ha spiegato il consigliere Petrucci – nasce da una segnalazione dei rappresentati dei sindacati del nostro Aeroporto durante una seduta di una delle Commissione del Consiglio Comunale. La nostra preoccupazione è che i liquidi utilizzati per questa importante operazione sugli aeri, trattandosi probabilmente di liquidi composti anche da sostanze chimiche, non vengano poi smaltiti correttamente e che, quindi, possano confluire nel sistema fognario comune o, comunque, non essere smaltiti secondo le procedure previste”.
“Per questa procedura – ha poi aggiunto la consigliera Valeria Antoni – che sembra venga utilizzata soprattutto nei mesi autunnali ed invernali, si prevede che gli aeroporti siano dotati di apposite piazzole provviste di un sistema di raccolta dei liquidi. Al Galilei sembra che ci sia questa piazzola ma la stessa non sarebbe mai stata messa in pristino e, pertanto, non verrebbe utilizzata cosi che la proceduta di sghiacciamento, la cosiddetta de-icing, verrebbe svolta indistintamente su aree aeroportuali non a norma e conseguentemente i liquidi utilizzati non verrebbero né raccolti, né smaltiti secondo le procedure di garanzia”.
“Per tutte queste motivazioni – hanno poi concluso Diego Petrucci e Valeria Antoni – avevamo chiesto, come Commissione del Consiglio Comunale di controllo e garanzia, di poter effettuare un sopralluogo al Galilei ma l’attuale proprietà, di cui comunque il Comune di Pisa ha ancora delle quote, ci è ha detto, seccamente, di no”.