Ieri, martedì 23 febbraio, ha avuto inizio presso l’aula Gerace del Dipartimento di Informatica il PhD Plus, un luogo all’interno dell’Università di Pisa dove si valorizzano davvero la ricerca e le idee innovative, e dove s’infonde nei giovani un sano spirito imprenditoriale, aiutandoli altresì a sviluppare le loro start-up, che magari potranno un domani trasformarsi in impresa.
Discorso inaugurale affidato al rettore dell’Università di Pisa Massimo Augello, che ha dato così il benvenuto ai presenti: “Un appuntamento giunto alla sesta edizione, che quest’anno conta 120 allievi tra dottorandi e laureandi magistrali, di provenienza sia scientifica sia umanistica, più altri studenti che ci possono seguire da diverse parti del mondo in diretta streaming, e che potranno partecipare alle varie fasi del corso”.
Nato nel 2011 da un’idea di Paolo Ferragina, professore di Algoritmi e prorettore per la ricerca applicata e l’innovazione dell’Università di Pisa, il Phd Plus si è rivelato da subito tra le iniziative più rivoluzionarie nel panorama della ricerca.
“Quest’anno – ha continuato Augello – il PhD Plus si caratterizza per una maggiore proiezione in ambito internazionale, con la collaborazione di Università e centri di ricerca del Brasile. Altra novità è costituita da un ulteriore salto di qualità nella collaborazione con le istituzioni del territorio, quali istituzioni bancarie, poli tecnologici e camere di commercio, e una maggiore sinergia con l’amministrazione comunale, qui rappresentata nella persona dell’assessore alla mobilità urbana Giuseppe Forte”.
Presente anche l’on. Renata Bueno, deputata italo-brasiliana del Parlamento Italiano eletta all’estero: “Provengo dall’ambiente accademico, da cui nascono tante opportunità, come appunto il PhD Plus”. E ha poi aggiunto: “Parlo spesso di matrimonio perfetto tra Italia e Brasile: l’Italia è un’eccellenza nella formazione accademica, cosa che in Brasile manca, come purea ha ancora da lavorare in campo tecnologico”.
Quindi Paolo Ferragina, ideatore dell’evento, ha preso la parola, spiegando innanzitutto cosa non è il PhD Plus. “Non è un corso di dottorato e non è un master; inoltre quello che incuriosisce molti, e che forse è la chiave del suo successo, è il segno +, il quale significa semplicemente che non è un corso curriculare!”
Attraverso la diffusione dello spirito imprenditoriale, il PhD Plus si propone tre principali obiettivi: la valorizzazione della ricerca, la crescita personale sia nel mondo del lavoro sia nell’accademia, e la creazione di start-up. “Ai partecipanti che presentano un progetto di start-up – ha spiegato infatti Ferragina –verranno assegnati dei mentori, principalmente manager del mondo del business o ex start-upper, che metteranno a disposizione la loro esperienza nel settore per sviluppare le idee dei partecipanti. Questo rappresenta sia una sfida sia un’opportunità”.
ll PhD Plus ha già favorito lo sviluppo di 32 progetti imprenditoriali, di cui 23 start-up trasformate in imprese, e tra queste 12 accreditate come spin off dell’Università di Pisa. Inoltre, “in seguito a un decreto ministeriale del 2013, 18 corsi di dottorato su 21 con sede a Pisa hanno riconosciuto ufficialmente il PhD Plus tra le loro attività formative. Un percorso – ha concluso Ferragina – che vuole essere una piattaforma per l’innovazione e la valorizzazione della ricerca all’Università di Pisa”.
Moderatore d’eccezione Claudio Giua, direttore dello sviluppo e innovazione del Gruppo Editoriale L’Espresso, ideatore e direttore dell’Internet Festival e fondatore di Kataweb, che pure è intervenuto a più riprese sull’importanza dello spirito imprenditoriale in ogni campo del sapere.
Spazio quindi alla lectio di Massimo Russo, condirettore de La Stampa, con un interessante intervento dal titolo “Storytelling in the second machine age”, in cui ha parlato della fondamentale importanza che hanno oggi IoT (Internet of Things), Big Data e intelligenza artificiale, abilità ormai non più riservate a pochi, ma sempre più necessarie a tutti: “Basti pensare come nel 2015 sia fortemente aumentata la vendita di smartphone, quindi sono aumentati gli utenti potenzialmente connessi all’IoT, il che significa non solo gli elettrodomestici di casa collegati al telefonino, ma tanto altro”.
La sua presentazione ha poi preso in esame la trasformazione nel panorama dei media: “Siamo passati da una scarsa informazione a una scarsa attenzione; inoltre, è riposta sempre maggior fiducia nei nuovi media, come i motori di ricerca o i social network, a discapito dei media tradizionali, come i giornali, secondo il principio che every voice matters. Ebbene, si potrebbero studiare tutte le ragioni per le quali questi nuovi media hanno più seguito, e semplicemente applicarle ai media tradizionali”.
Spazio ad alcune dritte per chi voglia fondare una compagnia mediatica, e infine un messaggio importante per l’immediato futuro: “L’accesso a internet deve diventare un diritto fondamentale degli uomini, in tutto il mondo”.
Prossimo appuntamento, domani 25 febbraio, dalle ore 15:00, sempre nell’aula Gerace del Dipartimento di Informatica, con Andrea Bonaccorsi, professore di Ingegneria Gestionale all’Università di Pisa, che terrà una lezione dal titolo “Grammars of creation. Towards understanding innovation and entrepreneurship”.
Francesco Feola