Pisa, 10 luglio 2023 – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Comitato per la difesa di Coltano e La Città Ecologica. “La saga del silenzio sul piano del parco! Mentre non pochi rumors affermano che è già stato inviato alla Regione, nessuna notizia è stata ufficialmente diffusa e all’Albo Pretorio del parco è presente soltanto il documento di avvio del procedimento datato luglio 2019. – si legge nel comunicato – Si procede nella più perfetta opacità: Non è stato reso noto il parere del Comitato Direttivo, non è stato reso noto il parere (non vincolante ma obbligatorio) del Comitato scientifico e non si conosce ufficialmente il parere, obbligatorio, della Comunità del Parco.
Eppure, da fonti abbastanza accreditate risulterebbe che lo stesso Comitato scientifico avesse espresso molte osservazioni e alcune critiche decisamente pesanti, per esempio sul mancato inserimento nelle aree interne di diverse zone di alto pregio.
Da parte sua, la Comunità del Parco, formata da due province e 5 comuni, a quanto sembra avrebbe deciso di non decidere ritenendo che non ci fossero le condizioni per esprimere un parere, che dunque non ci sarebbe. Ma, con il metodo del silenzio-assenso, l’assenza di parere significherebbe parere favorevole.
A questo si aggiunge che né Parco né Regione né Comuni hanno risposto al parere legale pro veritate sulle aree contigue redatto dallo Studio D’Antone – De Lorenzo -Bottone, che contesta nettamente l’impostazione del PIP. E non si ha notizia di eventuale parere della Consulta dele Associazioni Ambientaliste.
Insomma, non pochi ostacoli vengono volutamente ignorati e un mare scuro di silenzi avvolge la vicenda.
Una certezza c’è: il Comune di Pisa è stato in prima fila nell’operazione di ridimensionare l’estensione ed il ruolo del Parco. Ha iniziato con il Piano Strutturale Intercomunale Pisa-Cascina (oltre 4 milioni di metri cubi di fabbricati) inserendo sei proposte di interventi in Area Parco. Ha proseguito, come risulta dagli atti, chiedendo al Parco di togliere direttamente più di 300ha di aree contigue, motivando la richiesta con la presunta necessità di uno “sviluppo urbanistico” della città.
A parole si pensa al 2050, al clima e alla biodiversità, di fatto si agisce solo per consumare nuovo suolo.
Intanto gran parte dei partiti tace, e le richieste di una audizione di Bani in commissione consiliare sembrano restare inascoltate.
Si confida dunque nel generale agosto per approvare un piano che non solo vede fortemente contrari gli ambientalisti, ma lascia perplessi gli stessi organi del parco ?”