“L’unica cosa che questa amministrazione riesce a fare è mistificare alla bisogna la realtà.” Così si legge in un comunicato di
Olivia Picchi, Vicepresidente commissione cultura – PD, che aggiunge: ” Sono imbarazzanti le dichiarazioni della Presidente Paoletti, complice insieme a Conti di un piano intrapreso fin dal 2018 di ridurre il nostro teatro a poco più di una salotto buono per amici e amiche. Il primo atto di Conti fu ridurre di 100.000,00 euro il finanziamento al Verdi, il disinteresse per il settore culturale di questa amministrazione si misura sul risultato elettorale del suo assessore alla Cultura Magnani, che non raggiunge neppure l’1%.Pisa vanta (visto che siamo in tema di classifiche) il primato di essere l’unica in Italia a non aver sfruttato i fondi del PNRR per gli interventi strutturali. Il motivo è semplice e Conti lo ha detto in consiglio comunale: IL TEATRO NON E’ UNA PRIORITA’. Il Teatro oggi fortunatamente è vivo grazie al direttore generale e al direttore artistico, figure di spessore, selezionate con bando pubblico grazie ad un’infinita battaglia che insieme al Movimento 5 Stelle e a una città in Comune abbiamo portato avanti, vincendola .La stagione Stinchelli, amico di Conti e Tangheroni, con una gestione deficitaria e inconcludente, e spettacoli di bassa qualità aveva relegato il Teatro a un isolamento nel panorama teatrale. Oggi abbiamo due professionisti che hanno portato il Verdi fuori da quell’isolamento, portando spettacoli di qualità, intessendo reti e rapporti con gli altri teatri italiani, coinvolgendo il territorio e i ragazzi delle scuole. Nonostante gli ottimi risultati ottenuti, il CDA tarda ad approvare il nuovo piano di ristrutturazione del personale, oggetto tra l’altro del mandato del quale il Direttore Generale è stato investito dallo stesso CDA, di fatto lasciando il Teatro nella più totale immobilità operativa ormai da mesi. A Conti e Tangheroni non interessa altro che riportare il Teatro alla gestione Stinchelli e fargli fare la parte di contabile delle rassegne estive per far lavorare Simoni, o altro a loro gradito. Un modus operandi che si riscontra in tutte le partecipate comunali e che abbiamo già avuto modo di denunciare.Prima togliamo questi personaggi dalla guida della città e prima Pisa potrà ambire a tornare, anche nella rete dei Teatri, il punto di riferimento che è stato fino al 2018. Non è questione di parti politiche, non è solo condannabile la continua doppia faccia, è questione di una città che tutto questo non lo merita.”