Siglato lunedì scorso al Ministero dello Sviluppo Economico da Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Telecomunicazioni e Telecom, l’accordo raggiunto dopo i 1.700 esuberi dichiarati nei mesi scorsi dalla principale azienda italiana di telecomunicazioni. L’intesa, non sottoscritta dalla Cgil, riguarderà circa 140 lavoratori impiegati a Pisa, tra tecnici e addetti al call center. “Quello raggiunto al Mise è un accordo programmatico relativo agli interventi sui livelli occupazionali del Gruppo Telecom Italia, finalizzato – spiega in una nota la Fistel-Cisl – all’adeguamento degli organici e alla sostenibilità del costo del lavoro in alcune funzioni aziendali, scongiurando così la temuta societarizzazione», cioè il passaggio di una parte di dipendenti di Telecom ad una newco. Scongiurati licenziamenti e societarizzazione dei call center, ma per i dipendenti Telecom Italia si profilano contratti di solidarietà, mobilità volontaria e prepensionamenti. L ‘accordo sindacale avrà un impatto rilevante anche su Pisa, perché scongiura una probabile dismissione del call center pisano di via del Brennero e il passaggio dei circa sessanta dipendenti impiegati in un’altra società controllata da Telecom che, secondo le intenzioni, doveva “ospitare” circa 9.000 lavoratori del settore caring. Una soluzione che secondo le organizzazioni sindacali avrebbe comportato la disdetta dei contratti integrativi, la perdita di una serie di benefit riservati ai dipendenti Telecom e, nelle peggiori delle ipotesi, anche la vendita della nuova società. «Esprimiamo un giudizio positivo sull’esito della trattativa che ha visto un lungo periodo di relazioni industriali critiche – commenta Silvia Cosci, segretaria provinciale della Fistel-Cisl di Pisa –. Il completo ritiro della societarizzazione e il mantenimento dell’attuale perimetro occupazionale è un risultato conseguito con estrema pervicacia nell’interesse dei lavoratori e per la loro serenità». L’intesa raggiunta permetterà di gestire nel triennio i 3.000 esuberi utilizzando come ammortizzatore sociale la solidarietà difensiva su 4.300 lavoratori in tutta Italia: 1.200 nelle aree di staff, 150 addetti al servizio clienti, 1.254 directory assistance, 200 It, 150 cross activities e 1.300 caring service, con l’applicazione per un periodo di tre anni del contratto di solidarietà a 2.800 dipendenti di Telecom Italia spa e a 200 unità della società Telecom Italia information technology srl. L’accordo prevede inoltre di applicare l’uscita anticipata e volontaria per 330 lavoratori. Entro un mese, sindacati e società dovranno concretizzare nei tavoli aziendali l’accordo raggiunto al Ministero per definire nei dettagli l’impatto che l’intesa avrà sui lavoratori nell’ambito della riorganizzazione e dell’efficientamento del Gruppo di telecomunicazioni. Prepensionamenti e attivazione dei contratti di solidarietà sono gli strumenti che investiranno anche i dipendenti pisani che, insieme ad una riqualificazione professionale e ad interventi sulla produttività, permetterà di assicurare la sostenibilità del costo del lavoro salvaguardando l’occupazione. La Fistel-Cisl ha inoltre ottenuto l’apertura di un confronto aziendale anche sui controlli a distanza previsti dal Jobs Act.
MP 10 sett.