“Il cuore oltre il traguardo, esperienze semiserie di un podista – turista”. Il libro di Renato Scarfi, edito da Felici Editore, sarà presentato giovedì 7 aprile alle 17.30 presso la libreria Blu Book di Palazzo Blu, nell’ambito delle iniziative di Pisa Città Europea dello Sport. Nella sua prefazione al libro Giovanni Malagò, Presidente del Coni Nazionale, scrive: “La corsa come metafora di vita. La pubblicazione di Renato Scarfi sa fornire una prospettiva importante, attraverso lo sport si può acquisire la consapevolezza che gli ostacoli si superano guardando avanti, cercando sempre di sfidare le avversità, di continuare a stupire, perché esiste comunque un traguardo sconosciuto da esplorare. Dentro e fuori di noi. È il cuore che supera le difficoltà, che va oltre il traguardo…”
A quella del Dott. Malagò si aggiunge la presentazione dell’Assessore Sanzo, che scrive: “Il segreto e la bellezza di questo libro stanno nella leggerezza che si coglie in ogni pagina…con una scrittura agile, brillante e scorrevole. Leggi la prima pagina e sei già pieno di entusiasmo. È la poetica delle piccole cose, che non rimane fine a sé stessa, ma acquista un ruolo decisivo quando permette di godere fino in fondo di tutti gli aspetti positivi e salutari della pratica sportiva in generale…”
“Mia madre – scrive Scarfi nel suo libro – mi ha sempre detto che avrei fatto molta strada. Una delle tante previsioni azzeccate di mia madre. Nella sua infinita sapienza aveva evidentemente capito prima di me che mi sarei divertito a correre lungo le strade di mezzo mondo. Ho sempre fatto esercizio fisico, per il puro piacere di praticare uno sport. E ho sempre corso, prima come attività propedeutica o riscaldamento per altre discipline come scherma, salto in alto, canottaggio. Poi, in età più avanzata, per mantenere una decorosa forma fisica. Si può, quindi, dire che la mia vita sia stata caratterizzata dalla corsa. Come la vita di tutti, del resto. Si può anzi dire che siamo nati, che esistiamo, proprio grazie alla “nostra” prima vittoria nella corsa. In mezzo a milioni di concorrenti, infatti, un unico spermatozoo è stato così rapido e forte da battere tutti e conquistare la vittoria, l’ovulo. Quello spermatozoo, resistente e velocista, e quell’ovulo hanno dato origine a quello che siamo. Solo loro due potevano dare noi come risultato. Qualunque altra combinazione avrebbe prodotto un’altra persona. Con questo libro ho voluto raccontare, in sostanza, le esperienze vissute lungo i percorsi podistici di mezzo mondo, da Honolulu a San Pietroburgo, passando da San Francisco, dalla Florida, da Siviglia, Parigi, Bruxelles, Amsterdam, Copenaghen, senza dimenticare Firenze, Roma, Pisa, Venezia e tante tantissime altre località e manifestazioni a torto considerate “minori”, ma dall’enorme importanza storica e culturale. Arrivare al traguardo, divertirmi e dare il massimo, facendo la giusta fatica. Il tempo non è mai stato un problema. La gara è principalmente “contro” me stesso. Il mio limite è, infatti, sempre oltre l’orizzonte, e lo inseguo con determinazione, spinto da un grande desiderio di mettermi alla prova, da una smisurata curiosità e da una immensa voglia di vedere questo nostro meraviglioso pianeta. E quale migliore sistema che correre attorno al mondo, visitando paesi vicini e lontani, scrutandoli da un punto di osservazione diverso, quello di un maratoneta che corre (e qualche volta cammina) lungo percorsi che raccontano la storia, la natura, l’arte e la memoria del luogo. Un approccio che io chiamo del podista-turista, come io mi definisco. Senza affrontare dettagli tecnici, ma descrivendo in maniera leggera degli aneddoti, ho sviluppato un racconto che porta l’eventuale futuro lettore dai primi allenamenti fino ai 42 km della maratona e ai 100 km dell’ultramaratona, illustrando come la corsa a piedi possa permettere, tra gli altri innumerevoli benefici, di raggiungere livelli eccezionali di concentrazione. Come quella volta, al termine della Mezza Maratona di Prato, in cui ero talmente concentrato e preso dalla foga di staccare un podista superato da poco che … non mi sono accorto di aver tagliato il traguardo. L’opera non vuole, quindi, essere un manuale tecnico per preparare una gara e, pertanto, non è indirizzata ai soli appassionati di podismo agonistico ma, anzi, vuole piuttosto incuriosire, far viaggiare la mente, essere uno stimolo per chi corre a livello amatoriale, raccontando le esperienze e dando ulteriori spunti di riflessione su un’attività sportiva estremamente salutare e divertente, che può essere praticata sia da solo che in compagnia di altri tranquilli spostati mentali come noi, disegnando l’allenamento del giorno anche in base alle sensazioni del momento, prediligendo l’aspetto ludico di questa attività. Quando si corre, inoltre, non ci sono più distinzioni di classe sociale, di cultura o di conto in banca. Chirurghi e macellai (anche se alle volte non si capisce chi è chi), dirigenti e impiegati, commesse e proprietari immobiliari, politici e carabinieri (anche se il più delle volte i primi corrono per scappare dai secondi) indossano gli stessi abiti e le stesse scarpette, e fanno la stessa dannata fatica. Il podismo è, quindi, uno sport per tutti, che può essere praticato sia da solo che con altri squilibrati simili a noi. Il messaggio del libro è, sostanzialmente: correre fa bene alla salute e ai rapporti umani. Non importa se lo fai guardando il cronometro o il paesaggio, l’importante è mantenersi in movimento. E il podismo è uno sport che può essere praticato a qualunque età e secondo le proprie possibilità, mantenendosi in salute e divertendosi. È per questo motivo che ho inserito anche resoconti goliardici su alcune esperienze di corsa in giro per il mondo che, più di altre, mi hanno colpito per organizzazione, ambientazione o compagnia. Non solo, l’attività podistica ha anche un effetto politico non indifferente, riuscendo spesso a mitigare diatribe campanilistiche le cui ragioni si perdono nella storia. Questa “diplomazia della corsa” ha portato, ad esempio, i gruppi podistici delle province di Pisa, Lucca e Livorno (sì, avete capito bene, Pisa, Lucca e Livorno) a coordinarsi e a organizzare un evento podistico a turno, ogni domenica per tutto l’arco dell’anno. Al di là dei benefici diplomatici o di salute personale, comunque la si pensi e qualunque sia la distanza percorsa, l’attività podistica rimarrà sempre una sfida principalmente personale, che ci permette di inseguire un sogno, alimentare la fiducia in noi stessi, affrontando con determinazione le difficoltà che possiamo trovare lungo il non sempre facile sentiero della vita, superare le proprie delusioni e sconfitte e, con questo, imparare a tenere sempre alto lo sguardo per scrutare oltre l’orizzonte, per volare con la mente oltre il visibile, per andare con il cuore oltre il traguardo”.
Renato Scarfi è anche autore di numerosi dossier e articoli di politica e strategia e del libro Cortigiani, esperienze semiserie sulla meritocrazia che non c’è (Europa Edizioni, 2014).