Ci eravamo lasciati con la notizia del Mian che diveniva presidente del Pisa ma questa, pur essendo passate solo 48 ore, non è più attualità. Il ruolo di Mian si è ridimensionato passando da protagonista a semplice interlocutore, in quella che è la vicenda societaria più paradossale mai vissuta. A Pisa pensavamo di averne viste tante ma quello che è accaduto in queste ore è inquietante. Solo ieri sera lo spiraglio di un fondo di investimento milanese facente capo a persone vicine a Gattuso e Lucchesi, interessato a rilevare le quote del Pisa 1909, sta restituendo la speranza alla piazza che ha fatto muro comune contro la proprietà romana. La cronaca delle ultime ore registra la totale assenza sul territorio della dirigenza nerazzurra, avendo lasciato la squadra in balia di se stessa, con i giocatori pronti a lasciare. Un vero caos a pochi giorni dall’inizio del campionato di serie B, categoria così tanto sognata, e che Mister Gattuso e i suoi ragazzi hanno conquistato sul campo dopo anni di attesa, chances fallite e tanta amarezza. Pisa da terra di conquista per speculatori senza scrupolo come nel suo recente passato, ha oggi l’occasione più importante della sua storia, avere cioè persone serie e competenti pronte a mettere a disposizione della piazza le loro qualità. L’auspicio è quello ci chiudere la cessione rapidamente, sebbene la proprietà della squadra nerazzurra abbia avanzato una richiesta eccessiva di bene 8 milioni di euro, assolutamente un valore fuori mercato rispetto al l’effettivo valore del club, l’ennesimo affronto alla città di Pisa.
Aurora Maltinti