Pisa – “Ieri in un lungo e sereno colloquio con Paolo Fontanelli e Andrea Marchetti – si legge nel comunicato di SI – abbiamo, come Sinistra Italiana, spiegato come il confronto con il Pd e la sua coalizione, da noi peraltro seguito da vicino, non avesse mostrato la piena e necessaria consapevolezza di una vera discontinuità, anche di fronte al rischio di consegnare la città al centrodestra a trazione leghista. Senza la ammissione di errori e gravi limiti di questa amministrazione, che hanno favorito il falso messaggio della Lega anche tra i ceti popolari, non c’è discontinuità. E il balletto di questi giorni tra tenaci resistenze del passato, mezze aperture, proposte di primarie ha mostrato ancora la distanza tra il ceto politico cittadino di governo e la città. Noi crediamo quindi che non ci sia ulteriore spazio per una interlocuzione in questa direzione. Non solo per rispetto della democrazia interna ai partiti, ma soprattutto perché non crediamo che la nostra missione sia quella di rinnovare una alleanza che non è in grado di dare parola alla voglia di cambiamento anche radicale espressa dalle ultime elezioni politiche, anche attraverso il voto a Liberi e Uguali, che a Pisa ha quasi triplicato le percentuali nazionali.
Ma tutto questo non tocca il progetto nazionale condiviso di Liberi e Uguali, i cui tempi e le cui prospettive sono state illustrate da Nicola Fratoianni, per la prima volta a Pisa dopo la sua elezione, insieme a Paolo Fontanelli, alla Leopolda. Liberi e Uguali inizia il suo percorso parlamentare con il deposito di quattro proposte di legge sui temi cruciali del ripristino dell’articolo 18 pieno, dello ius soli, dello stop ai superticket sanitari e al consumo di suolo e avvia una fase costituente a partire da campagne politiche nel paese nelle quali Liberi Uguali sperimenta una sua propria discontinuità, un suo allargamento e il superamento di quei limiti che hanno reso il risultato elettorale insoddisfacente. Sinistra Italiana a Pisa adesso nella competizione amministrativa continuerà a dare voce ai grandi temi programmatici anche nel campo della amministrazione locale: investimento nel sociale in grado di dare risposta all’aumento della povertà e dei bisogni, revisione del modello toscano di gestione delle partecipate, a partire dalla gestione dei trasporti e dei rifiuti, garanzia di lavoro buono e sicuro negli appalti con parità di stipendio a parità di lavoro, attenzione alle periferie sociali e urbane, a tutti i ceti sociali colpiti dalla crisi e dalle politiche di austerità, in vera discontinuità con il passato. Solo così saremo utili anche a smascherare le ingannevoli proposte delle destre. Sarà la nostra proposta caratterizzata dalla apertura alle forze presenti nelle periferie come negli atenei pisani, alle forze politiche e sociali della sinistra, con in mente un progetto di città che è in grado di ricomporre e tenere insieme tutte le sue migliori energie e risorse”.