Pisa – “Con determina n. 1277 del 31/10/2018 il segretario generale trasferisce 12 persone con la motivazione della ” Rilevata una situazione di carenze di personale in alcune direzioni comunali che sta comportando inefficienze nell’erogazione dei relativi servizi”. Non mettiamo in dubbio – afferma la consigliera Olivia Picchi (nella foto)- che ci siano uffici che hanno necessità di maggior personale ma questo atto significa che per loro la Biblioteca Comunale non è un servizio da mantenere e tutelare.” Così si legge in un comunicato di Olivia Picchi (PD) Vice Presidente Commissione Cultura del Consiglio comunale di Pisa che continua: “La Biblioteca Comunale, già in sofferenza di organico che aveva portato gli uffici a indire una manifestazione di interesse fra il personale del Comune per aumentare il numero degli addetti, a seguito di questo atto di trasferimento, e in considerazione di due pensionamenti certi, si troverà con soli 10 addetti. La Biblioteca comunale con i suoi 4 piani e 800mq di superficie ha un patrimonio librario complessivo di oltre 80.000 volumi (che salgono a oltre 580.000 grazie all’adesione con la rete Bibliolandia). Numerosi sono inoltre gli incontri annuali che vengono svolti fra presentazione di libri e piccole esposizioni. Sono inoltre attivi con le scuole progetti per la promozione alla lettura rivolti ai bambini e alle famiglie, oltre che a progetti per insegnanti, bibliotecari, educatori, operatori sanitari, editori e librai. A questo si aggiungono i progetti rivolti agli anziani con Alzheimer. Sono oltre 5000 gli utenti social fidelizzati, e 50000 i prestiti bibliotecari globali fra libri, dvd, ed ebook. La biblioteca comunale è stata in questi anni presidio culturale e sociale, un luogo di ritrovo per appassionati e studenti che trovano nella biblioteca (che offre anche l’accesso libero ad internet) un luogo di studio, scambio e condivisione. Con il personale rimanente ci sono poche scelte: o riduciamo drasticamente gli orari di apertura o interrompiamo tutti i progetti attivi che hanno costituito in questi anni una risorsa importante per le famiglie e gli anziani in difficoltà. Scegliere di penalizzare un servizio del genere (nessuna assunzione è prevista in merito nel piano del fabbisogno) ha sia risvolti economici che sociali gravissimi. Come vicepresidente – continua Olivia Picchi – chiederò la discussione urgente della questione in commissione cultura. Noi rimaniamo fermamente convinti che la formazione culturale dei ragazzi e anche quella degli adulti sia un patrimonio irrinunciabile, con la cultura non solo si mangia…si vive.”