Questo pomeriggio alle ore 17.30 presso il Teatro verdi di Pisa, Mds Editore, con il patrocinio del Comune di Pisa e del Teatro Verdi, presenta: Una città proletaria. Ne parla il Prof. Marco Santagata con l’autore Athos Bigongiali. Intervengono Daniele Luti e Biancamaria Majorana. Coordina Fabrizio Bartelloni. Saranno presenti L’Assessore Andrea Ferrante e Fabio della Tommasina di MdS Editore.
Il testo dopo 27 anni ritorna disponibile al pubblico dei lettori e soprattutto dei giovani che non ebbero la possibilità di leggere questo caso letterario uscito nel 1989, edito dal prestigioso Editore Sellerio di Palermo. Il libro di Bigongiali, che allora era un esordiente, rimase in classifica per settimane trovando un pubblico di lettori che non era dato sperare esistesse, al punto che Elvira Sellerio chiese all’autore una versione “riveduta e corretta”, che è quella sulla cui base, l’editore pisano MdS dà alle stampe la nuova versione con importanti integrazioni. Pisa, terza città industriale d’Italia nel primo Novecento, con i fermenti politici e sociali che la percorsero vive nel racconto di uno studente triestino che ricorda cosa fu la città qualche anno prima. Una storia d’invenzione che racconta una storia vera, che è tutta documentata nelle fonti che Bigongiali ha reperito alla Biblioteca Serantini e alla Biblioteca Universitaria. Questa è una storia di Anarchici, della prima camera del lavoro, dell’opposizione alla guerra, parla dei vinti e delle loro storie, recuperando memorie che parevano perdute o colpevolmente trascurate, di uomini e donne che sono meritevoli del nostro ricordo. E la penna di Bigongiali è al tempo stesso lieve e quanto efficace nel dar voce a persone che sopravvivono negli archivi, che, loro malgrado, parlano e raccontano storie incredibili se si è capaci di tendere l’orecchio. Ecco allora accanto ad un vero Pietro Gori, un verosimile John Reed, venuto a documentare la rivoluzione in questo centro del libero pensiero. Il libro divenne spettacolo teatrale a cura di Paolo Pierazzini e di Francesco Bruni nel 1991 e anche un’opera lirica su musiche di Bruno de Franceschi e libretto di Stefano del Seta e dello stesso Pierazzini; fu come se la città lo avesse adottato. “Lavorare al testo di Bigongiali – ci racconta Bartelloni – è stato un onore oltre che una piacevole fatica avendo dovuto digitalizzare un libro che esisteva solo in forma cartacea, è stato quasi come smontarlo e rimontarlo e godere di tutte le emozioni che questo libro è capace di dare”. “Inseguo questo libro a cui sono legato da un affetto particolare, da anni” – dice invece Fabio della Tommasina – “Un giorno telefonai in Sellerio facendo finta di volerlo ordinare, quando mi risposero che non avevano più i diritti, tornai in casa editrice e dissi: dobbiamo ristampare Bigongiali! Grazie ad Athos questo sogno è diventato realtà.