Pisa, 8 settembre 2021 – Si è svolta questa mattina, 8 settembre, a Palazzo Gambacorti, la cerimonia di conferimento di una targa di riconoscimento al maresciallo maggiore – carica speciale – Mario De Luca, per molti anni responsabile del Nucleo investigativo dell’Arma dei Carabinieri di Pisa.
Ad introdurre la cerimonia è stato il giornalista Renzo Castelli che come cronista ha seguito da vicino molte delle indagini portate avanti dal maresciallo. «Investigatore di rara sensibilità e intuito – ha detto Castelli – De Luca non ha mai lasciato irrisolti i delitti sui quali ha indagato ed è stato per trent’anni una figura fondamentale nella lotta al crimine a Pisa. Durante la sua lunga attività è stato infatti autore di diverse indagini, sempre concluse con successo, su numerosi delitti compiuti nel nostro territorio».
Alcuni dei casi affrontati da De Luca sono ancora nella memoria di molti pisani: il “delitto dell’Archetto”, dal quale giunse a scoprire, oltre ai colpevoli, anche importanti collegamenti con le nascenti Brigate Rosse che portarono anche alla liberazione del giudice Sossi, il delitto del cinema Ariston, il delitto della prostituta alla Cittadella, il delitto dei “fidanzatini di Tombolo”, il delitto Mennucci, esponente di estrema destra che era legato all’arresto di Mario Tuti, il delitto della Costanza, il caso dei 26 cavalli avvelenati nelle scuderie di Barbaricina. La sua attività è stata però importante e spesso decisiva anche in casi extraterritoriali come il rapimento e la morte di Ermanno Lavorini, la liberazione del generale Dozier, il rapimento del giovane De Megni e quello dei cugini tedeschi Gronzhoter, il delitto dell’ingegner Mazzoni nel viareggino. Tutte indagini che gli hanno procurato numerosi encomi solenni da parte dell’Arma dei Carabinieri.
A consegnare la targa al maresciallo De Luca, che ha ringraziato l’amministrazione comunale per l’iniziativa, è stato il sindaco di Pisa, Michele Conti: «Abbiamo deciso di consegnare questo riconoscimento a un uomo delle istituzioni – ha detto Conti – che per 30 anni ha lavorato a Pisa, risolvendo numerosi casi che hanno fatto la storia della nostra città: un piccolo gesto che non potrà mai pareggiare l’impegno profuso da De Luca per difendere valori come quelli della libertà e della legalità. Uomini come lui restano servitori dello Stato per sempre anche quando dismettono la divisa: a loro va il ringraziamento mio e di tutta la città».