Pisa, 7 marzo 2022 – Il 9 marzo 2021 alle ore 17 presso il SALONE STORICO DELLA LEOPOLDA si terrà il dibattito sul tema: Quali “antenati” e “antenate” per le “nostre” città?
Negli ultimi anni i nomi delle vie della città sono stati al centro di
numerosi dibattiti pubblici. A Pisa basta ricordare la recente richiesta
di rimuovere il nome di Giovanni D’Achiardi, che in qualità di potestà e
rettore dell’università fu responsabile dell’applicazione delle leggi
razziali del 1938, e di intitolare la stessa strada a Raffaello Menasci,
docente medico epurato e poi ucciso ad Auschwitz. In precedenza aveva
fatto discutere la scelta di intitolare una rotatoria a Giuseppe
Niccolai, esponente neofascista locale, in una città che ancora non ha
un luogo pubblico intitolato a Franco Serantini, di cui quest’anno si
celebrano i 50 anni dalla morte violenta per mano della polizia. Negli
ultimi mesi l’amministrazione comunale leghista di Pisa ha inaugurato
una rotatoria ad Anna Frank per ricordare l’anniversario della firma
delle leggi razziali del 1938, e poi una a Norma Cossetto, che molti
esponenti della destra continuano a definire come la “nostra” Anna
Frank.
Le discussioni sui nomi da attribuire alle vie e alle piazze delle città
si sono moltiplicate in Italia e all’estero negli ultimi anni, rendendo
evidente un problema più ampio: la scelta di «quali morti trasformare in
antenati», per riprendere un’espressione di Sabino Cassese. Al centro
c’è il rapporto del nostro paese con il proprio passato.
Tavola rotonda con:
– Michele Battini (Comitato “San Rossore 1938”): L’epuratore diligente,
l’Universit e il destino di
oltre 300 ebrei. Pisa 1938
– Eric Gobetti (storico indipendente): Toponomastica e foibe
– Renata Pepicelli (Università di Pisa): Il colonialismo
– Franco Bertolucci (BFS-ISSORECO Pisa): Sovversive e sovversivi
– Paola Malacarne (Toponomastica femminile): Il genere invisibile
– Tomaso Montanari (Rettore Università per stranieri di Siena): La
storia e le città.