Pisa, 26 agosto 2020 – Non capita tutti i giorni di dover spostare la condotta principale a servizio di un’intera città dal punto in cui si trova da quasi mezzo secolo. Un’operazione estremamente complessa anche solo a pensarla, ma che nel giro di alcuni mesi è diventata realtà, con l’intervento progettato ed eseguito dal Gruppo Acque ad Avane, nel comune di Vecchiano: un lavoro che ha vissuto nella notte tra lunedì 24 e martedì 25 agosto il suo momento più impegnativo.
La condotta è quella del Mille, l’infrastruttura idrica che rifornisce la quasi totalità del comune di Pisa. Nel suo percorso verso la città della Torre, l’acquedotto costeggia anche il Serchio. Ed è in corrispondenza del fiume che si è reso indispensabile spostare la tubazione, in vista degli imminenti lavori finanziati dalla Regione Toscana per il rafforzamento degli argini ad Avane. Il progetto, messo a punto da Ingegnerie Toscane e portato avanti da Acque e dal braccio operativo Acque Servizi, ha permesso la realizzazione di un nuovo tratto di condotta lungo 450 metri, posizionato in parallelo a quello attuale, ma distanziato qualche metro in più rispetto all’argine del fiume. Nelle settimane scorse sono andati avanti i lavori di posa in opera della nuova tubazione, ma per poter abbandonare in futuro la condotta ora in funzione e passare su quella appena realizzata (eliminando gli ostacoli al rafforzamento degli argini) era indispensabile un intervento di “unione” delle due infrastrutture, unico momento di tutto il lavoro nel quale sarebbe stato inevitabile chiudere la fornitura idrica dal Mille.
Questa fase era la più delicata per più motivi. In primis, la tipologia di intervento: si trattava in pratica di “tagliare” in due punti la condotta in funzione, per inserire due pezzi speciali di carpenteria metallica con una “doppia diramazione”, così da mettere in contatto la tubazione esistente con quella nuova. Due cantieri in contemporanea, alle due estremità dei 450 metri di condotta. Un lavoro di circa 24 ore in totale, con l’utilizzo di elementi in ghisa dal peso complessivo di 100 quintali per ciascun lato, con il ricorso a tecnologie specializzate per il taglio delle tubazioni e a mezzi pesanti per il sollevamento e lo spostamento dei materiali. E poi, i possibili disservizi a Pisa: eventuali imprevisti avrebbero potuto causare slittamenti nei tempi ed eventuali interruzioni idriche. Invece, grazie alla professionalità di tutte le squadre che si sono alternate nei cantieri, l’intervento si è svolto come da programma, si è concluso alle prime luci dell’alba di martedì, e gli unici disagi sono consistiti in basse pressioni nei momenti di maggior consumo e in fenomeni di torbidità alla ripresa del servizio. Merito anche dei lavori preparatori e delle manovre sulla rete che hanno garantito per tutto il tempo una parziale alimentazione idrica a Pisa, nonostante la chiusura della condotta principale.
“Le parole e le immagini da sole non sono in grado di descrivere per intero la complessità di un intervento come quello eseguito la scorsa notte – spiega il presidente di Acque SpA, Giuseppe Sardu, presente ad Avane insieme a Massimiliano Angori, sindaco di Vecchiano e presidente della Provincia di Pisa – Difficilmente si possono raccontare i mesi di duro lavoro e di preparazione che i nostri ingegneri, tecnici e operai hanno messo in campo per un risultato di cui siamo davvero molto orgogliosi. Se fossimo nell’ambito della chirurgia, parleremmo di un “doppio trapianto” perfettamente riuscito: un’operazione storica, di cui in pratica nessuno si è accorto, ma che dà un contributo significativo alla messa in sicurezza del Serchio”.
“Aver progettato, preparato ed eseguito con successo un intervento di questa portata – sottolinea l’amministratore delegato di Acque, Fabio Trolese, anche lui presente sul cantiere a Vecchiano – è motivo di grande soddisfazione. Desidero ringraziare tutti i lavoratori di Acque SpA, Acque Servizi e Ingegnerie Toscane, che hanno reso possibile questo risultato, peraltro in una fase comunque delicata dovuta all’emergenza legata al Coronavirus”.
Quello ad Avane è il terzo intervento di manutenzione straordinaria sulla condotta del Mille negli ultimi tre anni. Il primo si era tenuto nell’agosto del 2017, in corrispondenza del punto in cui l’acquedotto attraversa il Serchio tra Rigoli e Avane. Il secondo, nell’aprile scorso a San Martino a Ulmiano (San Giuliano Terme). Ora, e per le prossime settimane, continueranno i lavori propedeutici al passaggio definitivo da una condotta all’altra, senza ripercussioni sull’erogazione idrica. La conclusione dei lavori è prevista entro la fine di settembre.