Pisa, 9 aprile 2025 – “Ogni annuncio viene ormai puntualmente disatteso e di rinvio in rinvio proseguono gli slittamenti sulla data di riapertira del Ponte della Botte, purtroppo si prospetta una Pasqua amarissima per imprese e cittadini che dovranno fare i conti con la chiusura totale del ponte almeno fino alla fine di aprile”. È indignato il referente sindacale di Confcommercio Provincia di Pisa Luca Pisani dopo l’ultima riunione convocata dalla Provincia per i lavori al Ponte della Botte.
“Nel corso dell’ultimo incontro del 28 gennaio era stata fissata alla metà di aprile l’apertura a senso unico non alternato in direzione Calcinaia. Un’altra scadenza non rispettata, a cui siamo stati purtroppo abituati anche nei tre annunci precedenti, e ora la riapertura viene indicata non prima della fine del mese. Ormai siamo arrivati a quasi un anno di chiusura dell’infrastruttura e a farne le spese saranno ancora imprenditori e commercianti. Il ritardo ha ormai raggiunto proporzioni inaccettabili, così come l’impatto devastante sulle attività”
“A più riprese abbiamo chiesto alla Provincia il cronoprogramma e scopriamo finalmente che la proroga rispetto al cronoprogramma iniziale è stata concessa, motivo per cui dal mese di maggio possono essere applicate le penali all’azienda incaricata dei lavori per destinarle, sotto forma di ristoro, alle attività ripetutamente danneggiate da questa situazione. Non ci interessano gli ostacoli tecnici e i rimpalli di responsabiltà, sappiamo solo che non possono essere le imprese a pagare per questa sitazione che ha ormai assunto i contorni della farsa. Stiamo parlando di realtà a conduzione familiare, perfettamente in grado di certificare le perdite di fatturato causate dalla prolungata chiusura”.
“A questo punto” conclude Pisani “ci aspettiamo una piena assunzione delle responsabilità da parte dell’azienda, ma soprattutto della Provincia, che a suo tempo aveva invocato l’intervento della Regione per lo stanziamento di ristori dei quali non abbiamo più ricevuto notizia. Anche alla luce della risposta del Governo, che non ha previsto alcun contributo per le attività danneggiate, chiediamo ancora una volta il massimo sforzo a tutti gli enti coinvolti per sostenere queste aziende che difficilmente riusciranno a rialzarsi dopo quasi un anno passato senza lavorare”.