La Filt Cgil organizza assemblee dei lavoratori dei porti italiani con presidi su tutti i territori. “Nell’ambito della tanto annunciata «riforma» in ambito portuale – scrivono i sindacati – abbiamo ricevuto, in forma scoordinata e frammentaria, informazioni dai diversi Ministeri con scelte che metterebbero i lavoratori i balia di una liberalizzazione senza regole e le imprese del settore nella più totale confusione. Siamo convinti che serva una politica di indirizzo nazionale sui porti volta a investimenti con logica di specializzazione e senza disperdere le risorse e con una governante più amplia di quella attuale. Riteniamo necessario la conferma e l’ampliamento territoriale del sistema autorizzativo per l’accesso al mercato del lavoro mantenendo quella flessibilità territoriale, economica e operativa che ha permesso in questi anni di rispondere alle esigenze del sistema portuale. Dal Ministero dello sviluppo economico arriva invece la chiara scelta di realizzare nei porti una zona franca economica e un far west nelle attività lavorative con la cancellazione delle imprese ex art 17 (fornitura di lavoro temporaneo regolamentato) e la cancellazione del numero massimo di imprese autorizzabili rendendo così il lavoro altamente precario con gli evidenti rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”.
A Livorno i lavoratori si riuniranno in un’assemblea/presidio davanti alla Prefettura dalle 10.30 di lunedì con volantinaggi per tutta la giornata. I lavoratori del porto hanno, oltre la questione nazionale, da rivendicare alle Istituzioni competenti (Regione Toscana, Provincia e Comune di Livorno) la necessità di non indugiare oltre nell’approvazione di tutti gli strumenti necessari al rilancio e all’implementazione infrastrutturale dello scalo labronico.
Rivolgiamo dunque un appello alla Regione, alla Provincia, al Comune e all’Autorità Portuale a fare presto e bene e a superare le inspiegabili indecisione per il rilancio di un settore che potrebbe essere decisivo per cominciare a superare l’inarrestabile disoccupazione cittadina. Se continuerà questo inutile e dannoso rimpallo di responsabilità e indecisioni incomprensibili i lavoratori del Porto annunciano fin da ora azioni pesanti dal punto di vista della lotta sindacale anche in solidarietà con tutti i cittadini livornesi che un lavoro non ce l’hanno o che l’hanno perso di recente. Non è più tempo per i giochetti di partito Livorno ha bisogno del suo Porto e la città ha bisogno di scelte”