Le imprese della provincia di Pisa, dati aggiornati a fine marzo 2017, si posizionano al primo posto in Toscana e 48esime in Italia in tema di puntualità nei pagamenti commerciali. Il 38,3% infatti ha saldato puntualmente le fatture, mentre il 50% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e l’11,7% oltre i 30 giorni. Una performance migliore sia della media regionale (33,7% di pagamenti puntuali) sia di quella nazionale (35,6%). Si segnala però il peggioramento dei ritardi gravi, passati in 7 anni dal 5,1% del 2010 all’11,7% attuale. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti realizzato da CRIBIS, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese Toscane nel primo trimestre 2017.
Entrando nel dettaglio provinciale, è dunque Pisa la provincia più virtuosa della Toscana, con una percentuale di pagamenti alla scadenza del 38,3%. Seguono Prato (37,5%), Firenze (36%), Massa Carrara (35,6%), Lucca (32,7%), Siena (32,6%), Grosseto (32,6%), Arezzo (31,5%), Livorno (29,5%) e Pistoia (29%).
A livello regionale le imprese Toscane non brillano per puntualità nei pagamenti commerciali. Solo una impresa su tre, il 33,7% delle 350.800 imprese regionali ha infatti saldato alla scadenza le fatture ai fornitori, contro una media del Paese pari al 35,6%. Il 53,8% invece ha saldato invece entro il mese, il 12,5% oltre i trenta giorni di ritardo, contro la media italiana del 12%. La buona notizia è che in un solo anno sono calati del 17,8% i ritardi gravi nei pagamenti, uno dei principali indicatori dello stato di salute delle imprese. Rispetto al 2016 è anche leggermente aumentata la percentuale (1,4%) dei pagamenti alla scadenza. Se si paragonano le performance attuali con quelle del 2010 lo scenario appare ancora preoccupante: i ritardi gravi delle imprese toscane sono aumentati del 150%, quelli alla scadenza hanno registrato una diminuzione del 10,8%.
“Le imprese toscane, come evidenziano i nostri dati, hanno performance di pagamento inferiori alla media italiana. Ma ci sono segnali di miglioramento nei ritardi di pagamento, in un solo anno sono calati del 17,8% i pagamenti giunti con grave ritardo” – commenta Marco Preti, Amministratore delegato di CRIBIS, (nella foto). “Il calo dei pagamenti oltre il mese di ritardo va sicuramente interpretato come un indicatore del miglioramento dello stato di salute delle imprese del territorio. Anche i fallimenti, altro importante indicatore, mostrano infatti ormai da un paio d’anni una costante riduzione. Le stesse aziende però mettono in evidenza che in questi anni hanno dovuto fronteggiare una situazione difficile, caratterizzata da una riduzione del giro d’affari e una crescita dei ritardi nei pagamenti e degli insoluti. Tutto ciò è quindi la dimostrazione di come la gestione del credito commerciale sia diventata un fattore centrale della vita aziendale, insieme alla qualità dei prodotti e alle strategie commerciali” – conclude Preti.