Pisa, martedì 10 marzo 2020 – L’assessore all’ambiente del Comune di Pisa Filippo Bedini, all’indomani del ritrovamento dell’intero asse pedonale e commerciale della città imbrattato e deturpato da scritte vandaliche su muri di palazzi storici, monumenti, marciapiedi, strade e arredi urbani, presenta la conta dei danni. La stima provvisoria dei danni è stata fatta a partire dal confronto con le spese sostenute dal Comune in occasione del raid vandalico seguito allo sgombero del Galeone occupato che si verificò nel luglio dello scorso anno. In quell’occasione furono spesi quasi 15 mila euro per un numero di scritte cancellate molto inferiore a quello attuale, che ammonta a circa 300 sfregi.
“Siamo in attesa dei preventivi relativi alla rimozione delle scritte vandaliche effettuate sabato notte lungo tutto il percorso pedonale del centro storico che va da piazza Vittorio Emanuele fino a via Santa Maria, passando per Corso Italia, via San Martino, Ponte di Mezzo e l’asse di Borgo – spiega l’assessore all’ambiente Filippo Bedini -. Preventivi che abbiamo richiesto a ditte specializzate nel lavoro di rimozione delle vernici a spray su tutti i tipi di superfici, compresi i muri di palazzi storici e monumenti, che devono essere effettuate con le tecniche e le professionalità del restauratore. Questa volta infatti a essere imbrattati non sono stati soltanto normali intonaci, ma anche muri di palazzi sottoposti al vincolo della Soprintendenza, pavimentazioni in marmo e asfalto architettonico, arredi in marmo e acciaio corten, cassonetti interrati. Quindi le spese che dovrà sostenere il Comune saranno molto più alte rispetto al raid vandalico della scorsa estate, perché nel caso di palazzi vincolati, con muri in marmo e pietra le tecniche di pulizia e di restauro sono più specializzate e i costi lievitano. Non abbiamo ancora la cifra esatta per stimare il danno, ma valutiamo che questa volta il costo per ripulire l’intero centro storico sarà cinque volte tanto, raggiungendo la cifra di oltre 70 mila euro”.
“Sono stati utilizzati – spiega la restauratrice Valeria Pulvirenti, incaricata di procede con la rimozione delle scritte sui muri in pietra di Palazzo Gambacorti – spray sintetici a solvente che penetra la pietra porosa in maniera molto aggressiva, soprattutto con i colori più intensi. Il procedimento di restauro prevede prima di applicare degli impacchi di pasta cellulosa, ricoperti con la pellicola che assorbono la vernice, poi gli impacchi vengono tolti per procedere con la microsabbiatura, il lavaggio e infine l’applicazione di un trattamento di protezione per rendere la pietra idrorepellente.”
“Come Amministrazione – prosegue l’assessore all’ambiente – stiamo valutando la strada per rivalerci nei confronti degli autori di questi atti vandalici, laddove le autorità preposte riescano ad individuare e perseguire gli autori del danno, attraverso l’analisi dei filmati delle telecamere che sono al vaglio della Polizia Municipale. In un momento così difficile e delicato come quello che sta vivendo la nostra città e l’intera nazione, caratterizzato dalla presenza di un’emergenza sanitaria di così grande portata, riteniamo ancor più grave quanto accaduto.
“L’indignazione – conclude Bedini – è massima alla luce di rivendicazioni deliranti, in cui la parola più ricorrente è “violenza”, fatte da vandali che hanno usato violenza contro la nostra città, muri, marmi e arredi. Una violenza inaccettabile, una stupidità che va oltre ogni immaginazione.”