Fedele alle sue caratteristiche di “Capo Popolo”, all’atto del passaggio delle quote Societarie del Pisa Sporting Club dall’Imprenditore Edile Luigi Rota al “vulcanico” Romeo Anconetani, quest’ultimo aveva arringato la tifoseria promettendo l’immediato salto di categoria, mancato l’anno prima alla Lucchese, giunta seconda dietro ad una fenomenale Spal da 58 punti in classifica.
di Giovanni Manenti
E, come ben si sa, quando il “buon” Romeo si metteva una cosa in testa, non lasciava nulla di intentato, a cominciare dal consueto “valzer” di allenatori in una stagione che, iniziata con Giampiero Vitali in panchina, vedeva un primo avvicendamento, dopo un pari interno per 1-1 alla nona giornata con il Benevento, con l’avvento alla guida tecnica di Gianni Seghedoni che, dopo essersi portato in testa alla Classifica superando il sorprendente Chieti per 2-1 nello scontro diretto del 7 gennaio ’79, chiude il Girone di Andata in testa alla Classifica a quota 23 punti, con due lunghezze di vantaggio su di un terzetto formato da Catania, Chieti e Reggina, mentre Matera e Campobasso inseguono rispettivamente con 20 e 19 punti ….
L’inizio del Girone di ritorno vede i nerazzurri, dopo la squillante vittoria interna per 4-0 sulla Cavese, rallentare il ritmo, collezionando nelle successive quattro giornate tre pareggi ed una brutta sconfitta per 0-2 a Matera, che, nonostante il Pisa mantenga due punti di vantaggio in testa alla Classifica a quota 28 punti, vede aumentare il lotto delle pretendenti alla Promozione che ora si chiamano Catania e Matera con 26 punti, Reggina 25 ed Arezzo e Campobasso a quota 24, con i ragazzi di Seghedoni attesi da due difficili derby consecutivi, all’Arena proprio contro un Arezzo in chiara rimonta e poi al “Porta Elisa” in un delicato testa/coda contro la Lucchese ….
Superato con non pochi patemi lo “scoglio” aretino grazie al successo per 2-1 maturato solo nel finale grazie ad un rigore trasformato da Barbana a 4’ dal termine, i nerazzurri si accingevano a render visita ad una Lucchese, terz’ultima a quota 20 punti e che, dopo un positivo avvio del ritorno, era incappata in un pesante rovescio per 1-4 sul pur ostico campo di Catania ….
L’attesa per il secondo più sentito “derby” stagionale (l’altro, ovviamente, era con il Livorno …) era altissima, sia per i diversi obbiettivi delle due squadre che per l’esito del match di andata vinto dal Pisa per 3-2 in un susseguirsi di emozioni in cui per due volte il centravanti rossonero Bonaldi aveva replicato al vantaggio nerazzurro con Barbana, prima che la stessa ala destra siglasse il punto decisivo a poco più di 10’ dal termine per quella che resterà la sua unica “tripletta” in maglia nerazzurra.…
E che contro la Lucchese Barbana si trovasse a proprio agio lo aveva dimostrato anche l’anno precedente, mettendo a segno la rete del momentaneo vantaggio nerazzurro nel derby di andata al “Porta Elisa”, poi annullata dal pareggio di D’Urso a metà ripresa per l’1-1 finale ed, indubbiamente, rappresentava il giocatore più pericoloso da marcare per la difesa rossonera ….
Il contorno alla partita, in calendario per domenica 25 marzo 1979, è quello classico dei “derby”, con un apporto di pubblico degno della contesa, tra cui numerosi i tifosi nerazzurri accorsi nella speranza di un successo che possa incrementare le speranze di Promozione e, come spesso accade, le due formazioni si affrontano in maniera un po’ troppo contratta, le vere e proprie occasioni da rete scarseggiano e le squadre vanno al riposo sullo 0-0 di partenza. Ma, rispetto al proprio collega Meregalli (esonerato dopo un pessimo avvio di Campionato e poi richiamato d’urgenza a stagione in corso …), l’allenatore Seghedoni ha tra le mani la carta vincente, che risponde al nome di Capitan Barbana che, come già avvenuto in occasione del derby all’Ardenza contro il Livorno, sblocca il risultato con un perfido diagonale ad effetto esattamente a metà ripresa, consentendo poi a Ciappi & Co. di difendere il risultato dalle peraltro sterili offensive dei rossoneri per un successo che proietta in nerazzurri ancora più saldamente in vetta alla classifica ….
Ma le cose semplici non fanno parte della vita di Romeo e, mentre la Lucchese incappa in altre due sconfitte consecutive per poi terminare la stagione al penultimo posto della graduatoria con conseguente retrocessione in C2, anche il Pisa, a propria volta, subisce due stop di seguito (entrambi per 0-1 a Benevento e nel derby di ritorno all’Arena contro il Livorno …) che costano la panchina a Seghedoni, con la conduzione tecnica affidata a Meciani ….
Mancano sette giornate a fine Campionato ed il Pisa è stato raggiunto in vetta a quota 34 punti dal Matera, con il Catania che insegue a 32, tallonato da Reggina e Campobasso, rispettivamente a quota 31 e 30 punti. Dopo la sconfitta contro gli amaranto, il Pisa è atteso dalla delicatissima trasferta di Reggio Calabria, dove una rete di Di Prete poco prima dell’ora di gioco dà un prezioso successo ai nerazzurri che eliminano i calabresi dalla lotta promozione ad acquisiscono il necessario slancio che li condurrà, come la Storia ci ricorda, alla vittoria di Pagani all’ultima giornata e conseguente mantenuta promessa di Romeo in merito all’immediata Promozione in B sbandierata in avvio di Stagione ….
25.3.1979 – 24.a giornata Campionato Serie C1 1978.79
Lucchese – Pisa 0-1 (67’ Barbana)
Lucchese: Pierotti; Londi, Nobile; Bertolucci, Morgia (71’ Novelli), Platto; Ciardelli, Savian, D’Urso, Ghetti, Bonaldi. All. Meregalli.
Pisa: Ciappi; Rapalini, Bencini; Croci, Miele, Dariol; Barbana (87’ Quarella), Cannata, Di Prete, Minozzi, Girardi. All. Seghedoni.
Arbitro: Castoldi di Vasto