Pisa – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’associazione “Il popolo decide” in merito al referendum sulla costruzione della moschea.
“In risposta al comunicato divulgato dal Comune di Pisa (e alle dichiarazioni dell’assessore al bilancio), precisiamo a scanso di equivoci che il Tribunale di Pisa ha ACCOLTO il nostro ricorso, tant’è che ha condannato il Comune al pagamento delle spese del giudizio. I Garanti hanno termine fino al 24 febbraio per giudicare l’ammissibilità del quesito: non potranno che giudicarlo ammissibile, perché si tratta di un quesito IDENTICO a quello che LORO STESSI HANNO FORMULATO insieme al vecchio comitato e che hanno giudicato AMMISSIBILE nel marzo del 2016. Ricordiamo poi che se fosse stato per il Comune e per i Garanti, l’iter referendario si sarebbe fermato lo scorso 14 dicembre, per incompatibilità con le elezioni (che il giudice ha negato, precisando che sarà sufficiente che il referendum si svolga una domenica diversa da quella delle elezioni). Il quesito, è opportuno ribadirlo per l’ennesima volta, è di natura URBANISTICA e riguarda la destinazione d’uso di una particella catastale. Non lede in alcun modo la libertà di culto; ricordiamo che in città esistono già ben due luoghi di culto islamici. Quanto ai ritardi, il giudice non li ha affatto smentiti: trattandosi di un giudizio cautelare, ne ha rimesso la decisione al successivo giudizio, che avrà ad oggetto proprio il risarcimento dei danni causati dal Comune e dai Garanti (per mesi), durante l’iter referendario”.