L’attore, regista e produttore Renato Raimo torna al cinema. E porta a casa il primo premio: il film ‘L’Aquilone di Claudio’ di Antonio Centomani appena uscito nelle sale e presentato in anteprima a Roma lo scorso 4 aprile – nel quale Renato Raimo interpreta un ruolo di primo piano – ha infatti ottenuto una menzione speciale al ‘Sorridendo film festival’, la manifestazione che premia le eccellenze del cinema italiano e le personalità dello spettacolo e della tv che si occupano di portare avanti cause sociali e progetti sociali. Un’opera importante e di grande impegno: ‘L’Aquilone di Claudio” sarà, infatti, proiettato il 18 maggio alla Camera dei Deputati. Il film – prodotto con Rai Cinema – nasce dall’incontro del regista con alcuni ragazzi affetti da Atassia, malattia rara che colpisce migliaia di persone in Italia e nel mondo. L’Atassia è un disturbo consistente nella mancanza di coordinazione muscolare che rende difficoltoso eseguire i movimenti volontari. Con Raimo, nel film, ci sono Massimo Poggio, Irene Ferri, Federico Russo, Milena Vukotic, Luigi Diberti, Fioretta Mari, Igor Righetti e Luca Potenza.
Il festival promosso dalla ‘Sorridendo! Onlus” quest’anno ha premiato con il ‘Sorriso d’Oro” Lina Sastri, Max Tortora, Leo Gullotta e Ambra Angiolini. La kermesse è stata devoluta in beneficienza per un grande progetto charity con il Colonnello Ultimo, Raoul Bova e la sua Casa Famiglia.
Per Renato Raimo un tuffo nel cinema mentre prosegue con successo il tour teatrale di “Silenzi di Guerra”, che dopo Pisa, Cecina, Bagni di Lucca e Casciana Terme sarà al teatro Petrarca di Arezzo il prossimo 13 maggio. Subito dopo, il 27 maggio, a Firenze Renato Raimo riceverà, inoltre, il premio Renzo Montagnani.
L’AQUILONE DI CLAUDIO narra la vicenda di Andrea, infermiere presso l’Ospedale Civile, sposato con Marina, ex modella e titolare di un’agenzia di casting. Hanno un figlio, Claudio, che con il padre condivide la passione per gli aquiloni, si sfidano facendoli volare finché, un giorno, un semplice capogiro si rivela essere il primo segnale della grave malattia del bambino. Gli anni passano e Claudio che, ormai adolescente, non riesce più ad essere autonomo. S’intrecciano intanto storie di vita quotidiana: Marta una clochard che vive nel parcheggio dell’ospedale dove Andrea lavora e il Sig. Testa, un paziente di circa settant’anni che con Andrea ha instaurato un rapporto confidenziale. Marina e Andrea scoraggiati dalle condizioni di salute del figlio vivono momenti di grande tensione che mettono in crisi anche il loro rapporto ma non tutto è perduto!