Sul gestore unico dei rifiuti si alzano i toni tra i sindaci di Pisa e Livorno.
Il Sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ha annunciato in una conferenza stampa di aver presentato querela nei confronti di Marco Frey amministratore unico di ReteAmbiente, per aver tenuto, secondo il suo parere, l’assemblea sulla ricapitalizzazione della società che amministrata, in modo scorretto e illegale. “L’assemblea è stata una farsa che ha violato numerosi articoli del codice civile. Ci siamo rivolti al Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza – ha dichiarato Nogarin – per fare una querela contro Marco Frey, Amministratore unico RetiAmbiente spa, e l’intero collegio dei sindaci revisori.” Nel merito la questione riguardava la ricapitalizzazione di RetiAmbiente e la gara a doppio oggetto di ATO Toscana Costa. “E’ dal 6 luglio scorso – ha spiegato Nogarin – che invano chiediamo al sindaco Filippeschi, nella sua qualità di presidente della conferenza dei sindaci, di poterci confrontare su questi temi in modo pacato e andando a verificare i dati tecnici, senza nessun coinvolgimento politico e di schieramento, ma non siamo stati ascoltati. Noi volevamo che fossero convocati i sindaci dei comuni di ATO Sud, dove questa stessa azione è stata fatta un anno fa con esiti disastrosi sia sulle tariffe, sia sulla qualità del servizio.”
“I dati – ha continuato Nogarin – indicano aumenti delle tariffe, del 7,5% il primo anno e un 4% nel secondo, e perdita di posti di lavoro. Un servizio essenziale non può soggiacere alle logiche privatistiche del profitto. Adesso alcuni sindaci vorrebbero poter uscire da ATO Sud ma ormai non possono più farlo. Ecco perché noi chiedevamo di far tesoro della loro esperienza, prima di rischiare di ricommettere gli stessi errori. Se ci chiedete perché non abbiamo ceduto la quota di RetiAmbiente spa, rispondo che se non l’avessimo mantenuta, non avremmo avuto il diritto di partecipare all’assemblea dei soci, chiedendo che venga rispettata la legge. L’assemblea è stata una riunione paradossale non soltanto per noi, la sindaca di Marciana è stata invitata all’assemblea e poi le è stato detto che non aveva diritto di voto. Comunque in questa nostra battaglia non siamo soli, altri sindaci si sono astenuti dalla votazione”.
Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi ha subito commentatole dichiarazioni fatte dal suo collega di Livorno in merito al percorso per la gestione unica del ciclo dei rifiuti urbani nelle province di Livorno, Lucca, Massa – Carrara e Pisa. “In realtà non si tratta di alcuni sindaci – ha detto Filippeschi – l’opposizione alla modernizzazione della gestione dei rifiuti, a RetiAmbiente, vede isolato il sindaco di Livorno. I comuni della Toscana costiera, di quattro province, aderiscono alla riforma e conferiscono il loro patrimonio alla nuova società. Si tratta di amministrazioni governate da maggioranze politiche anche molto diverse. Se tutti convergono, ci sarà pure un motivo. La riforma conviene ai cittadini, farà risparmiare risorse e tasse. E’ facile dimostrarlo. Lo dicono i tecnici indipendenti”.
“Livorno aveva aderito al percorso. Ora si tira indietro. Anche se qualche tentativo di rimettere il comune sul binario giusto Nogarin e Gordiani l’avevano fatto – precisa il sindaco – e fra l’altro la delibera di adesione a RetiAmbiente non risulta revocata. Ma evidentemente c’è stato il veto degli estremisti, anti-RetiAmbiente, anti-Porto, antitutto. E ciò nonostante la situazione di Aamps. Speravo in un ripensamento, vista la crisi dell’azienda livornese e i rischi che si corrono. Vedo invece che il mio collega è impegnato a ricorrere ai giudici, contro tutti gli altri colleghi, senza rispetto e senza ragioni. Giudici del Tar, del Tribunale civile, finanzieri che ricevono querele. Temo che sia il tentativo inutile di prendere tempo, scomodando e pagando i legali, mettendo in discussione buone leggi di razionalizzazione, fiancheggiando interessi conservatori mentre invece i cittadini di tutte le città chiedono alla politica di non perdere ancora tempo, di scegliere, di fare con coraggio i cambiamenti che servono. Qualcuno pensa davvero che le città possano vivere solo di rinvii, polemiche sterili e carte bollate?”