Se ne andava il 23 dicembre di due anni fa, stroncato a 75 anni da un infarto, Italo Castellani, nome che ai più giovani probabilmente poco dice, ma che i più “anzianotti” sostenitori del Pisa di certo ricordano come uno degli esponenti della rifondazione nerazzurra nella prima metà degli anni ’60.
Nato a Coriano (FO) il 27 maggio 1938, Castellani fatica ad esprimersi a livello professionistico, debuttando a 17 anni in Promozione nelle fila del Riccione, Società in cui era cresciuto a livello giovanile, e resta nelle Categorie Dilettanti sono a fine anni ’60.
Con l’avvio del nuovo decennio, viene notato dal Cesena – neopromosso in Serie C – con cui esordisce il 4 dicembre ’60 nella sconfitta interna per 3-0 contro il Livorno e da lì sino a fine Campionato risulterà titolare fisso di una squadra che si salverà dalla retrocessione solo all’ultima giornata, in ciò ringraziando anche proprio Castellani, la cui unica rete della stagione (nonché dell’intera esperienza in bianconero) a 3’ dal termine dell’incontro pareggiato per 1-1 sul campo della Tevere Roma si rivelerà determinante.
Nei successivi tre anni in terra romagnola, Castellani si conferma perno inamovibile della retroguardia della formazione cesenate – a difesa della cui porta vi è un certo Antonio Annibale che entrerà anch’egli nella storia nerazzurra – che ottiene altrettante tranquille salvezze, prima di cambiare litorale, spostandosi dall’Adriatico alla zona tirrenica per vestire la maglia del Pisa nell’estate ‘64.
Con l’esperienza accumulata nei quattro anni al Cesena, Castellani si dimostra sicura guida della difesa nerazzurra, disputando tutte e 34 le gare in programma e contribuendo in modo decisivo alla tanto attesa Promozione del Pisa nella Serie Cadetta, da cui mancava dalla Stagione 1951.52.
IL successivo Campionato di Serie B 1965.66 – l’unico disputato da Castellani in detta Categoria durante l’intera Carriera – lo vede ancora titolare inamovibile nel ruolo di battitore libero, in una squadra che lotta per evitare la retrocessione, scampata solo grazie alla vittoria per 3-0 a Reggio Emilia all’ultima giornata ed in cui risulta altresì determinante con la trasformazione di due calci di rigore che decidono i match interni con Catanzaro alla 21.a giornata (rete al 72’ a pareggiare l’iniziale vantaggio ospite con Bui, seguita 2’ dopo dal goal vittoria di Cosma) e Monza alla 24.a.
Nonostante le 68 presenze in due stagioni e le buone prestazioni fornite, Castellani non viene confermato per l’anno seguente – venendo rilevato nel ruolo di libero da Gonfiantini – tornando sulle sponde adriatiche per concludere la Carriera nuovamente in Serie C con tre stagioni nella Vis Pesaro.
Terminata l’attività agonistica e dopo aver provato senza eccessivi successi l’esperienza di Allenatore, Castellani era riuscito a farsi apprezzare nel Mondo del Calcio quale abile ed esperto Direttore Sportivo, carica ricoperta in Società di prestigio quali l’Ancona – portata dalla C1 alla B nel 1987.88 e poi addirittura in Serie A al termine della Stagione 1991.92 – l’Empoli, il Napoli ed il Ravenna.
La sua morte raggiunse gli addetti ai lavori e tutti coloro che ne avevano sempre apprezzato le qualità professionali ed umane come un fulmine a ciel sereno ed anche noi, con questo ricordo, ci uniamo al cordoglio per la perdita di uno dei protagonisti della “rinascita” del nostro amato Pisa.
Sempre con noi, Italo …!!
di Giovanni Manenti