Pontedera (Pisa), 23 ottobre 2021 – In attesa di annunciare con un incontro in presenza, nei prossimi giorni, l’intera stagione 2021/2022, insieme al cartellone 2022 del Teatro della Pergola, ecco i primi due spettacoli in scena a Pontedera. Elena Sofia Ricci e Gabriele Anagni debuttano ne La dolce ala della giovinezza di Tennessee Williams, con scene, costumi e regia di Pier Luigi Pizzi, il 30 e 31 ottobre (alla Pergola poi dal 16 al 21 novembre); la Compagnia Opus Ballet presenta Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi, coreografia di Aurelie Mounier, il 5 e 6 novembre.
Da oggi, 22 ottobre, riapre la biglietteria del Teatro Era, dalle 16 alle 19; da domani, 23 ottobre, i biglietti saranno in vendita anche online su Ticketone.
30 ottobre 2021, ore 21 – 31 ottobre 2021, ore 17
Fondazione Teatro della Toscana, Best Live
Elena Sofia Ricci, Gabriele Anagni
LA DOLCE ALA DELLA GIOVINEZZA
di Tennessee Williams
traduzione Masolino d’Amico
con Chiara Degani, Flavio Francucci, Giorgio Sales, Alberto Penna, Valentina Martone, Eros Pascale, Marco Fanizzi
musiche composte da Stefano Mainetti
light designer Pietro Sperduti
scene, costumi e regia Pier Luigi Pizzi
Scritto nel 1952 e debuttato a Broadway nel 1959, La dolce ala della giovinezza parla del gigolo Chance Wayne che torna nella sua città natale in Florida con la star in declino Alexandra Del Lago per cercare di riprendersi quello che aveva lasciato nella sua giovinezza, Heavenly, il suo primo amore.
5 – 6 novembre 2021, ore 21
COB Compagnia Opus Ballet
Aura Calarco, Emiliano Candiago, Sofia Galvan, Stefania Menestrina, Gaia Mondini, Giulia Orlando, Riccardo Papa, Frederic Zoungla
LE QUATTRO STAGIONI
musiche Antonio Vivaldi
coreografia Aurelie Mounier
direzione artistica Rosanna Brocanello
consulenza artistica Laura Pulin
maître de ballet Christophe Ferrari
Come in un grande polittico rinascimentale così Le quattro stagioni appaiono ai nostri sensi. Vivaldi, non solo compositore, ma grande esperto di strumenti musicali, ha creato quest’opera come una vera e propria immensa sceneggiatura cinematografica. Gli elementi che la compongono concorrono a farci meditare, nella loro narrazione, sul rapporto tra la natura, l’uomo e il tempo. Prendono così forma nel nostro pensiero, le piante, gli animali, il vento, i sassi… e nella straordinaria sequenza vivaldiana gli uccelli, l’acqua, i pastori, le danze, il caldo, il freddo… le quattro stagioni. Le stagioni profonde: la natura, che si manifesta nelle varie forme, dorme e si risveglia, muore e rinasce come la fenice, come un respiro in quattro tempi pari a un metronomo. La natura serve all’uomo per vivere ed egli si adatta ai vari cicli per giungere fino alla vecchiaia e alla morte come nell’Età dell’uomo di Cranach.
L’uomo vive la sua vita parallela alla natura in continuo movimento, così come gli strumenti musicali ci accompagnano in questo viaggio nell’anima: Vivaldi invita ad avere il massimo rispetto ed equilibrio nei confronti della natura, perché, come ben sappiamo, l’uomo può anche distruggerla e danneggiarla. Il tempo determina non solo il ciclo continuo della natura ma anche la durata della vita dell’uomo che comunque sempre sorprende. Così tutti gli elementi naturali vivono di una loro unicità come gli strumenti musicali. In questo panorama svetta l’albero come elemento di massima importanza, così come l’albero “genealogico” lo è per la vita dell’uomo. In questo viaggio “armonico” l’autore ci accompagna nelle radici del suo tempo attraverso la “natura” che dette a lui immensa notorietà confermandolo come espressione genuina e rappresentativa della civiltà musicale veneziana, così come Pietro Longhi lo fu per pittura.