Pisa, giovedì 9 Aprile 2020 – “Pretendiamo dallo Stato rispetto e dignità, dobbiamo essere messi in condizioni di poter ripartire”. Dichiara Daniela Petraglia (nella foto), la presidente di ConfRistoranti Confcommercio, che prosegue: “Dobbiamo poter ripartire. Per tornare al passato ci vorranno molti mesi, ma nel frattempo non possiamo restare completamente immobili. Sappiamo che una riapertura dopo le festività è impensabile. Intanto per Pasqua alcuni ristoranti si sono già attrezzati per le consegne a domicilio e tutti gli altri si stanno progressivamente adeguando, ma il delivery da solo non basta. Per dare un servizio ai cittadini in quarantena e ossigeno vitale alle tante imprese di questo settore deve esserci consentita anche la vendita di asporto, vendita che altri tipi di attività alimentari svolgono tranquillamente. Siamo una categoria abituata a rispettare le regole, non esiste nessuna ragione valida perché l’unico settore escluso dal take away sia proprio quello dei pubblici esercizi.
I 600 euro sono un contentino irrisorio e non so ancora se i miei dipendenti prederanno la cassa integrazione. E poi, che facciamo? Andiamo in banca a prendere un prestito per pagare tasse e contributi che sono tutti in vigore, mentre ancora non sappiamo quando potremo tornare a incassare un po di soldi? Pretendiamo rispetto: per anni abbiamo versato tasse e tasse, persino sugli utili, e adesso non riceviamo niente in cambio. Se non azzerano le tasse, ripartire sarà impossibile”.