Pisa – “Ritardi nei soccorsi, sistema di emergenza-urgenza da ristrutturare, liste di attesa infinite, carenza di medici, infermieri e operatori sociosanitari. La sanità pubblica regionale è sempre più al collasso e in difficoltà anche a dare i servizi essenziali e di prima urgenza nella città così come nel territorio e le conseguenze di una mancata programmazione e organizzazione dei servizi, sono sempre più evidenti”. Lo sottolinea Michele Conti, candidato sindaco per il Comune di Pisa alle elezioni amministrative del 14 e 15 maggio.
“La nostra comunità reagì bene alla prima emergenza della pandemia, grazie al personale sanitario che si dimostrò all’altezza della grave situazione. Ma il sistema oggi presenta carenze e mancanze nella sua riorganizzazione” aggiunge Conti “Mancano 1700 infermieri, 400 operatori sociosanitari e 700 medici. Questa situazione comporta turni massacranti, ferie non godute, utilizzo della produttività aggiuntiva invece di più personale” spiega ancora Michele Conti. “Non avere personale implica non poter erogare le prestazioni per ridurre i tempi e le liste d’attesa. Nel frattempo, sempre più spesso apprendo di tanti professionisti del Sistema sanitario regionale chiedono trasferimenti verso aziende private”.
“Occorre investire risorse, promuovere l’aggiornamento tecnologico digitale, formare il personale, nella ricerca scientifica e nel trasferimento tecnologico ma anche intervenire urgentemente sui modelli organizzativi che non funzionano più. E allo stesso tempo, la regione Toscana deve assumere e aumentare gli stipendi dei medici e del personale sanitario, troppo spesso mortificati da grandi responsabilità a fronte di salari non adeguati all’impegno e al ruolo” spiega Conti che aggiunge “a Pisa abbiamo una prestigiosa scuola medica che ha formato generazioni di professionisti e che deve continuare a dare lustro non solo alla nostra città ma all’intera Nazione”.
“A Pisa è in costruzione quello che diventerà il più grande ospedale del centro Italia, il nostro grande ospedale di Cisanello, un’eccellenza a livello nazionale, ma che fatica a gestire i problemi quotidiani dei Pisani. L’obiettivo è favorire una sanità di prossimità, che vada incontro al cittadino e non lo costringa a salti mortali per accedere alle cure” spiega Conti. “Un modello che è il contrario del modello Rossi in Toscana, delle grandi Asl, dei grandi ospedali in cui i cittadini non sanno orientarsi, della continuità ospedale-territorio che non funziona e che abbandona i pazienti a loro stessi una volta dimessi senza assistenza per loro e per le loro famiglie. A Pisa, devono funzionare al più presto le case di comunità quali punto di riferimento territoriale e multidisciplinare, che potranno contribuire a decongestionare un pronto soccorso ospedaliero sempre più al collasso e ad accogliere, invece, quei malati cronici, magari anziani o bisognosi di attenzioni ricorrenti, facendo un salto di qualità anche dal punto di vista dell’appropriatezza della cura”.