“Telecamere sì” secondo la richiesta avanzata con una petizione promossa dalla cooperativa sociale Paim, che in provincia gestisce alcune di queste strutture. La raccolta firme riguarda genitori o parenti sconvolti dagli ultimi fatti accaduti nell’asilo nido della città.
Parla il presidente della Paim Giancarlo Freggia che sottolinea come si debba privilegiare la questione sicurezza mentre la politica vada lasciata fuori da fatti del genere. Niente ideologie, ma serietà, attenzione, anzi, il presidente dichiara di prendere le dovute distanze dalle dispute politiche che in questi giorni hanno invaso i giornali e il web, distogliendo il focus dalla gravità dell’episodio.
Per Freggia la responsabilità è totalmente del singolo operatore che assume un comportamento inspiegabile, non ci sono responsabilità diverse. “Da educatore riconosco che nelle strutture della città lavorano professionisti e ottimi educatori ed il sistema educativo è uno dei migliori in Toscana. Ma non dobbiamo rinunciare, proprio per l’imprevedibilità di certi comportamenti, l’utilizzo di strumenti tecnologici, visionabili esclusivamente dagli organi competenti e non dal datore di lavoro, per scongiurare qualsiasi possibile atto violento. Una battaglia che la Paim, porta avanti da anni, per garantire la serenità ai genitori quando affidano i loro figli alle strutture educative. “Eppure le telecamere nelle banche sono una realtà presente da tempo, affinché nessun bancario possa fare ‘danni’ con i soldi – conclude Freggia – non ci si scandalizzi se chiediamo di mettere le telecamere negli asili in modo che nessuno possa fare ‘danni’ con i bambini.