Pisa, 3 novembre 2021 – Al via la Stagione di Prosa 2021/2022 della Fondazione Teatro di Pisa, sabato 6 novembre ore 21 e domenica 7 novembre ore 17 sarà infatti di scena Lello Arena in PARENTI SERPENTI, di Carmine Amoroso, per la regia Luciano Melchionna, con Giorgia Trasselli e con (in o.a.) Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Luciano Giugliano, Anna Rita Vitolo.
Lo spettacolo non è l’adattamento del celeberrimo film di Monicelli del 1992 con Paolo Panelli nel ruolo che qui è interpretato da Lello Arena, ma propone proprio la commedia originale di Carmine Amoroso da cui il film fu tratto. La trama, perfida, è nota. Come ogni anno, i figli vanno a passare il Natale in un paesino dell’Abruzzo, a casa degli ormai vecchi genitori: Saverio, appuntato dei carabinieri in pensione, e Trieste, il proverbiale angelo del focolare. Ma stavolta capita una novità, che Saverio e Trieste annunciano di voler trascorrere quanto gli resta da vivere con uno (scelgano loro quale) di quei figli, dando in cambio, appunto, la pensione e la casa. E si scatena, allora, la ridda dei rancori e degli egoismi. Finché i figli decidono di risolvere il problema semplicemente eliminandolo.
«Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento – annota Luciano Melchionna – Verità? Paradosso? Spesso, come si è soliti dire, la realtà supera la fantasia. Ciò mi ha spronato ad affrontare questo testo che ha la peculiarità rara di fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra senza una profonda amarezza. Viviamo in un’epoca in cui i valori, primo fra tutti il rispetto, stanno pian piano sparendo e l’egoismo sta prendendo decisamente il sopravvento sulla carità umana e sulla semplice, fondamentale, empatia. Prima o poi saremo tutti dei vecchi bambini bisognosi di cure, perché trasformarci in soprammobili polverosi, inutili e ingombranti? …Tutto questo, aggiungo subito, è illustrato dallo spettacolo con una coerenza fra i suoi elementi costitutivi quale assai raramente possiamo riscontrare: a partire dalla scena di Roberto Crea, che ricorda, sì, un presepe, ma rimanda specialmente a un cumulo di detriti, giusto quelli dei sentimenti a mano a mano appassiti. E non da meno risulta la regia di Melchionna, che, per cominciare, avvia l’azione facendo entrare i figli di Saverio e Trieste dalla platea, con annesse strette di mano agli spettatori. Giacché, si capisce, i «serpenti» sono tra noi, anche se non li conosciamo o facciamo finta di non accorgercene…Lello dà luogo a una delle migliori prove d’attore che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni: passa con naturalezza estrema dal grottesco al crepuscolare, dagli scoppi d’ira alle tenerezze, dalle fughe nel surreale alle accensioni della più sanguigna comicità, facendo di quel carabiniere in pensione un fantaccino – divertente e commovente insieme – che non sarà facile dimenticare » Enrico Fiore, Controscena
Ideazione scenica di Luciano Melchionna, scene disegnate da Roberto Crea, costumi firmati da Milla, musiche di Stag, disegno luci Salvatore Palladino, per questa produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, in collaborazione con Bon Voyage Produzioni / Festival Teatrale di Borgio Verezzi. In occasione della prima recita, sabato 6 novembre, alle ore 18, in Sala “Titta Ruffo” Lello Arena e la Compagnia, con la partecipazione del regista Luciano Melchionna, dialogheranno con il pubblico in un incontro coordinato dal Prof. Augusto Sainati, docente di Storia del Cinema all’Università di Napoli.