Pisa, 4 ottobre 2016 – Più estorsioni, più furti agli esercizi commerciali, più frodi informatiche, più riciclaggio di denaro è questo l’andamento crescente di alcuni dei reati nella provincia di Pisa, pubblicati dal Sole 24 Ore sui dati del Viminale. “Dati che confermano purtroppo una spiccata tendenza della nostra provincia ad occupare le posizioni più alte in termini di criminalità” – spiega il direttore di ConfcommercioPisa Federico Pieragnoli – “e che trovano drammatica conferma nel quotidiano vivere e lavorare di imprenditori e commercianti. Pisa risulta addirittura tredicesima in Italia per i reati contro il patrimonio e il sentimento diffuso di disagio e insicurezza di imprenditori e lavoratori risulta quindi più che giustificato, percezione soggettiva e dati ufficiali concordando sulla medesima, preoccupante fotografia”.
“Comprendiamo la gravità e la complessità di questi fenomeni” – chiarisce il direttore Pieragnoli – “ma è assolutamente urgente e necessario invertire questa tendenza, occorre risolutamente superare una sorta di quietismo e senso di rassegnazione che talvolta riscontriamo in coloro che hanno precisi compiti istituzionali. Le continue giustificazioni tipo perché Pisa ha la Torre, perché l’area metropolitana attira 150.000 persone, non servono quando si tratta di arginare fenomeni di questa gravità e così di impatto sul vivere comune. Imprenditori e cittadini continuano a denunciare, positivo segno di fiducia nei confronti dei tutori dell’ordine, investono per aumentare i livelli di sicurezza individuale, ma è chiaro che le autorità preposte possono e debbono fare molto di più per garantire i sacrosanti diritti costituzionali di sicurezza e libertà di impresa. Proprio a partire dall’amministrazione comunale, dotata di un corpo di polizia municipale che potrebbe risultare strategico nel contrasto ai fenomeni di microcriminalità, contraffazione e abusivismo commerciale”.