Pisa, venerdì 13 ottobre 2017 – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Rete degli Studenti Medi Pisa in merito alla manifestazione degli studenti di questa mattina.
“Oggi, 13 ottobre – si legge nel comunicato degli studenti – siamo scesi in piazza perché noi studenti e studentesse non viviamo più la scuola come un luogo di apprendimento e di aggregazione ma come un passaggio obbligato, perché il bel Paese non investe sulla formazione e sull’istruzione come principale motore di cambiamento e sviluppo, ne è un chiaro esempio la mancanza del diritto allo studio e l’alternanza scuola-lavoro. Continuiamo a spendere moltissimi soldi per servizi che dovrebbero essere integrati gratuitamente nel welfare studentesco. Il costo dei libri di testo per la scuola secondaria, di primo e secondo grado, è esorbitante: alle superiori la spesa media annua sfiora in molti casi i 500 euro. Proprio per questo molte famiglie si trovano costrette ad andare alla ricerca del prezzo più vantaggioso per consentire ai propri figli di poter completare il percorso di studi. Sosteniamo da tempo la necessità di un chiaro cambio di rotta incentivando il comodato d’uso in tramite lo stanziamento di finanziamenti. Il costo dei libri di testo non è infatti certamente l’unica spesa che le famiglie annualmente devono affrontare per consentire ai propri figli di studiare: trasporto, corredo scolastico, contributo volontario. Una spesa fissa che supera i 1000 euro annui.
In poche parole, non si va certo nella direzione dell’attuazione principio costituzionalmente garantito quale è il diritto allo studio. Gli abbonamenti degli autobus arrivano a costi elevatissimi, e nonostante questo il servizio offerto non è di qualità. Centinaia di studenti vivono spesso disagi con i mezzi pubblici. La situazione critica in cui versano le scuole superiori di Pisa e provincia, come in moltissimi edifici scolastici in Italia, del resto, è del tutto emergenziale. Le condizioni delle strutture scolastiche che frequentiamo quotidianamente sono indice della considerazione che le istituzioni hanno della salute degli studenti e delle studentesse. Per l’alternanza scuola-lavoro è spesso utilizzata come strumento di lavoro gratuito, senza diritti e garanzie di apprendimento con il rischio che diventi sfruttamento. Nonostante l’obbligatorietà dell’Alternanza Scuola Lavoro, le esperienze offerteci non sono assolutamente in linea con i nostri percorsi formativi. Le scuole sono impreparate a progettare e realizzare impegnative esperienze di apprendimento in alternanza scuola lavoro per tutti gli studenti dell’ultimo triennio della secondaria superiore. Le imprese sono poco disponibili a collaborare con le scuole e raramente dotate di capacità formativa. Molti studenti svolgono percorsi di alternanza scuola-lavoro al di fuori del regolare orario scolastico, andando ad intaccare con attività lavorative, creando così un sostanziale danno economico a molte famiglie. Viene da chiedersi come possa essere definita “alternanza scuola-lavoro”, dal momento che le due attività si svolgono in autonomia l’una dall’altra, svuotando di significato didattico la riforma e trasformandola in occasione di sfruttamento con una evidente disorganizzazione generale. Si continuano a prendere scelte miopi e sbagliate in merito al diritto allo studio. Speriamo vivamente che si facciano dei passi avanti, non farlo vorrebbe dire rinunciare alla risoluzione del problema della dispersione scolastica e della disoccupazione giovanile, in un mondo del lavoro che chiede conoscenze e competenze sempre più alte e specifiche. Siamo convinti che la scuola debba tornare ad assumere come prioritaria la sua funzione di ascensore sociale, costruendo una società che non si fondi sulla povertà e sull’immobilismo ma che garantisca a tutte e tutti di raggiungere i più alti livelli d’istruzione e di perseguire i propri sogni e le proprie ambizioni, a prescindere dalle condizioni economiche di partenza. Per questo oggi siamo partiti da Piazza Guerrazzi alle 9:00, come Rete degli studenti Medi di Pisa, Officina – Uds, CASP e i collettivi studenteschi. Manifestiamo insieme per costruire un vero cambiamento. Vogliamo rivoluzionare la scuola, ripensarla a misura di studente: vogliamo che la scuola sia luogo di integrazione, dove provare a dare risposte culturali alle emergenze sociali del nostro Paese.” Rete Degli Studenti Medi Pisa; Officina – UDS; CASP; Collettivo Buonarroti; Collettivo Galilei; Collettivo Dini.