Come già sospettato l’inquinamento che ha colpito la riserva di San Rossore potrebbero dipendere dalla caserma dei parà di via di Gello. La perdita di gasolio segnalata dall’Arpat richiede adesso certezze e approfondimenti attraverso un percorso di verifica in linea con la normativa ambientale. Le indagini necessarie per accertarsi della provenienza dei liquidi nocivi si effettueranno seguendo un piano redatto e proposto dagli stessi militari, ai sensi dell’art 242 comma 2 del Testo Unico Ambientale. Si effettuerà un’analisi del suolo, delle acque sotterranee all’interno della caserma di via di Gello, in modo da stimare la localizzazione precisa e l’estensione della contaminazione. Se le concentrazioni della soglia di contaminazione (le Csc) si potrà finalmente rendere la zona di nuovo agibile previa comunicazione telematica agli altri enti, secondo le direttive della Regione Toscana. Se invece c’è il superamento avverranno immediatamente interventi per la messa in sicurezza dell’area. A cura di Valeria Tognotti