Sviluppo Aeroporti e Porti compatibili con l’Agenda ONU 2030,.
Pisa, 24 novembre 2021 – “Il Convegno “La sfida degli Scali Aeroportuali”, organizzato dall’Università di Pisa e dal Centro di ricerca REMARC, nell’ambito del “Festival dello Sviluppo Sostenibile 2021”, ha obbligato i partecipanti a fornire risposte su come è possibile tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini senza danneggiare i processi di sviluppo economico, alla luce delle prescrizioni dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile e del “Green Deal Europeo”.” Così si legge in un comunicato dei Comitato Piccoli Azionisti TA.
“Tutti i relatori – prosegue il comunicato – ARPAT, Comune ed Unione Industriali di Pisa, CNR, ENAC e Toscana Aeroporti(TA), in funzione delle proprie competenze, hanno fornito risposte che non hanno potuto prescindere dalla considerazione che gli aerei, operando in aeroporti prossimi alle città, contribuiscono ad aumentarne il livello d’inquinamento acustico ed atmosferico. Tutti hanno proposto soluzioni per mitigare tale fenomeno: l’Assessore all’Ambiente Bedini, sollecitando la piena attuazione del Piano di risanamento acustico, chiesto nel 2017, che seppur presentato, ha ancora in corso l’iter autorizzativo; il Dirigentecomunale dell’Ufficio Ambiente, Marco Redini, ha affermato che il database di monitoraggio del traffico aeroportuale è in grado di documentare la mappatura acustica del Comune di Pisa e fornire gli sforamenti dei parametri di sorvolo; la Presidente dell’Unione lndustriale Pisana, Patrizia Alma Pacini, ha sollecitato lo sviluppo dei sistemi di collegamento veloci sia costieri che fra Pisa e Firenze, per diminuire le emissioni del traffico veicolare verso gli scali; l’Ing. Lorenzo Tenerari, responsabile ambientale di TA ha affermato di aver chiesto, nel 2020, all’Aeronautica Militare d’individuare rotte meno impattanti e procedure di decollo verso sud, con immediata virata verso il mare, per liberare le rotte agli aerei in arrivo; il Comitato Piccoli Azionisti TA, ha risollecitato la realizzazione della terza pista (in realtà la 2^) per spostare le rotte di avvicinamento e decollo sul mare, evitando i sorvoli sulla città, liberandola così dagli attuali livelli d’inquinamento acustico e atmosferico.
Avendo apprezzato la metodologia del Convegno, suggeriamo all’Università di Pisa e a Remarc, di organizzarne uno analogo sui Porti, visto l’isolamento in cui, Associazioni e Comune di Pisa, stanno vivendo la battaglia per esigere certezze tecnico/scientifiche, sull’inesistenza di danni creati alla costa pisana/versiliese dalla costruzione della Darsena Europa. La nostra costa ha un invidiabile skyline di 360°: Monti Apuani, Parco Naturale di Migliarino-Massaciuccoli-San Rossore, Arcipelago Toscano e un mare e litorale, sulla carta fra i più tutelati dal punto di vista ambientale. Il mare con: il Santuario dei cetacei, inserito fra le Aree Specialmente protette di importanza mediterranea, le secche della Meloria, inserite fra le Aree marine Protette, designate Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e il Sito d’Importanza comunitaria per la Tutela del delfino Tursiops truncatus, a circa 2 km dal Porto livornese. Sul litorale, Calambrone è Important Bird Area, fondamentale per la sopravvivenza di uccelli selvatici (p.es. il Fratino), il Parco S Rossore risulta zona Umida Ramsar e la costa del Calambrone, corridoio ecologico costiero da riqualificare, sono zone indispensabili di sosta degli uccelli migratori. Le riqualificazioni dei porti devono tutelare la relazione visiva con il mare e con la naturalità costiera. A fronte di ciò e del nostro tesoro naturalistico da preservare, nel 2015 è stato approvato il mega progetto della Darsena Europa che prevede il dragaggio dei fondali idonei alle nuove mega navi e sarà un doppione del nuovo porto di Piombino, con fondali già dragati fino a -20 metri e banchine e piazzali già idonei e disponibili a intercettare i traffici delle le nuove navi. Ci domandiamo: Se le poche centinaia di metri dei moli della foce armata dello Scolmatore creano già erosione all’arenile di Calambrone, i complessivi 5 Km di moli del nuovo progetto portuale livornese, con i 16miloni di mc di rimozione di fanghi e sabbie e le eventuali modifiche delle correnti marine, cosa provocheranno all’arenile costiero?
Proponiamo all’Università di Pisa e al Centro di ricerca REMARC, di organizzare un Convegno su: “La sfida dei Porti e la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini senza danneggiare i processi di sviluppo economico”, per dare risposte adeguate e sostenere le Associazioni territoriali, nella legittima richiesta. “