Il “timing” dell’emergenza abitativa a Livorno non ammette pause, tant’è che un mezzo miracolo si è compiuto anche nell’informazione locale. Di questi tempi, subito dopo Pasqua, era la grande corsa alla prenotazione delle cabine balneari a fare la parte del leone, mentre oggi (fortunatamente) l’attenzione è seriamente mirata al monitoraggio delle graduatorie Erp.
Se ne è parlato nel corso di un interessante Congresso comunale dell’Unione Inquilini di Livorno, la sigla sindacale che quotidianamente assiste famiglie e singoli in difficoltà sul fronte dell’emergenza casa. I due leader storici del Movimento, Paolo Gangemi e Daria Faggi, da sempre associano la tutela individuale al quadro economico locale, dove sono tendenzialmente venute meno le risorse pubbliche per garantire agli aventi diritto (se in possesso dei previsti requisiti reddituali) un decoroso alloggio realizzato da Casalp, il braccio operativo del Comune in materia di costruzione e manutenzione di edilizia pubblica residenziale. Oggi il vaso trabocca e a richiedere soluzioni non sono solo gli iscritti alle graduatorie Erp, ma anche i soggetti colpiti da emergenza abitativa in seguito a morosità incolpevole. Questi ultimi, troppo indietro per concorrere all’assegnazione di un appartamento secondo l’ordine progressivo delle graduatorie, versano in condizione di nuova poverta, un livello di precarietà che non consentirebbe loro ne’ di concorrere all’alloggio pubblico, nè di mantenere il possesso per lungo tempo di una casa popolare.
Per Gangemi e Faggi, che hanno scelto una linea di collaborazione operativa con l’Amministrazione a 5 Stelle, si tratta allora di velocizzare il rapporto temporale fra le nuove costruzioni e le assegnazioni per garantire lo scorrimento delle graduatorie e favorire in tal senso una una crescente disponibilità di alloggi di risulta per l’emergenza abitativa. Di fronte all’alluvione inarrestabile degli sfratti, l’Unione Inquilini chiede al Comune di rivedere la tempistica dei Piani di recupero arrestando le demolizioni e favorendo le ristrutturazioni dirette o per autorecupero. Non esclusa la pista estrema degli alloggi prefabbricati da insediarsi negli spazi dismessi della città.