Pisa, 3 maggio 2023 – Il 3 e 4 maggio è indetto uno sciopero del personale dei servizi diversi dall’educativo impiegato nei nidi e nelle scuole di infanzia comunali di Pisa.
“In occasione del nuovo appalto in essere dal primo Febbraio, i lavoratori e le lavoratrici sono passati dal CCNL Pubblici esercizi – Ristorazione collettiva al CCNL Cooperative sociali, che comporta salari più bassi, assenza della 14esima mensilità e un peggioramento della condizione lavorativa già fragile.” Cosi si legge in un comunicato dei candidati per il PD a sostegno di Paolo Martinelli sindaco alle prossime elezioni comunali, Matteo Trapani e Dalia Ramalli, che prosegue:
“Il Comune ha scelto di far cassa a discapito dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici ed è quello che denunciamo da mesi in consiglio comunale e in commissione insieme alla mancanza di programmazione” dichiara Matteo Trapani, Capogruppo del PD in consiglio comunale e candidato alle prossime amministrative.”
“Il coordinamento dei presidenti dei comitati di gestione in rappresentanza di tutti i genitori ha espresso con una lettera la solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori, personale fondamentale per il corretto svolgimento del servizio e parte integrante del processo educativo dei nostri bambini e delle nostre bambine” – spiega Dalia Ramalli, capolista PD alle prossime elezioni comunali -“Nella lettera i genitori sottolineano la preoccupazione per il recente peggioramento della qualità del servizio dovuta alle nuove disposizioni e alla riduzione dell’orario del personale. Inoltre sono notevoli i disagi ai quali i genitori devono far fronte a causa di queste continue interruzioni del servizio dovute all’incapacità dell’Amministrazione a trovare un accordo soddisfacente”.
“Questa vicenda aggiunge ulteriori preoccupazioni per un servizio già gravato da enormi criticità che creano importanti disagi alla cittadinanza. La prossima chiusura dei 5 nidi sottoposti ad opere di ristrutturazione prevista per il prossimo anno determinerà, tra le altre cose, un notevole decremento dell’offerta di posti, già carente. I nidi sono la base per una serena conciliazione dei tempi di vita e lavoro, questione ancora tutta aperta in un paese in cui, purtroppo, la parità di genere deve essere ancora digerita dalla politica, dalle aziende e dalla società; sono anche la fucina per la costruzione di una civiltà migliore: è proprio lì infatti che si gettano i semi della lotta al bullismo, dell’educazione al rispetto dell’altro, dell’educazione alla multiculturalità e all’affettività, della sensibilità nei confronti del pianeta e dell’ecologia, della libertà e del rispetto della libertà altrui” concludono Dalia Ramalli e Matteo Trapani.