Pisa, mercoledì 12 aprile 2017 – Forse i pisani più anziani se lo ricorderanno. Pisa, oltre ai ponti attuali, aveva anche un ponte che collegava le Cascine Nuove di San Rossore a San Piero a Grado. Il ponte, denominato ponte Vittorio Emanuele, più conosciuto come ponte “Dei Moccoli”, sembra per le colonne d’acqua ghiacciate durante l’inverno, venne costruito nel 1870. Ma poi crollò nella notte dell’Epifania del 1920 in occasione di una delle tante piene dell’Arno. Delle sue otto arcate ne rimasero in piedi cinque che furono poi demolite nel corso del mese di Settembre dello stesso anno. Al suo posto venne costruita una passerella in ferro che fu fatta saltare in aria durante la seconda guerra mondiale e mai più ricostruita.
“La mia proposta – dichiara Giovani Garzella, capogruppo in Consiglio Comunale di “Area popolare – Pisa è” – è quella di ricostruirlo perché senza questo ponte anche oggi, San Rossore e il litorale sono divisi. Un nuovo ponte sarebbe, inoltre, un ulteriori veicolo di promozione turistica e ambientale. L’idea è, in particolare, quella di costruire un ponte solo ciclo-pedonabile che poi si ricolleghi alla rete di 1200 chilometri a cui sta lavorando, proprio in questi mesi, la Regione Toscana. Questa mia proposta sarà discussa in questi giorni durante i lavori di valutazione della Variante di Monitoraggio, all’ordine del giorno dei lavori della Commissione Urbanistica del Comune”.
La Variante di Monitoraggio, attualmente in discussione presso la Commissione Urbanistica del Comune, è l’atto con il quale l’Amministrazione Comunale programma gli interventi urbanistici e non solo, per i prossimi anni. Le osservazione presentate al Comune da parte di cittadini, associazione ed enti sono state 192 in totale. Nella foto, i piloni, lungo l’Arno, che sorreggevano l’acquedotto in prossimità del ponte Vittorio Emanuele.