Firenze, 8 novembre 2021 – La Giuria del VI Premio Nazionale di Composizione ‘Musica nella Città’, costituita da Fulvio Creux, direttore, compositore e didatta; Michele Mangani, presidente della Consulta Artistica Nazionale ANBIMA (Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali Autonome), didatta e compositore; Luca Logi, violinista, attuale compositore e archivista del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, ha esaminato le nove partiture pervenute per la nuova edizione 2021 della competizione.
Il Premio, organizzato dalla Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e dall’ANBIMA, mira, fin dalla sua prima edizione, a promuovere la Musica, in special modo a valorizzare e incentivare la produzione di un repertorio contemporaneo per Banda Musicale.
Dei nove lavori pervenuti, contraddistinti da diversi motti – Sense, Chi trova un amico trova un tesoro, Terza rima, La vita è un enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi, Brandom, Luce e Tempesta, Il Mondo è tondo, Tancredi lotta, Ricercare – la Giuria ha segnalato la composizione contrassegnata dal motto ‘Il Mondo è tondo’, quale migliore composizione tra quelle pervenute, non assegnando, tuttavia, il Premio.
Il lavoro segnalato è stato composto dal piemontese Andrea Moncalvo, il quale ci ha comunicato la sua genesi e il suo motto: «Questo brano è stato scritto in occasione della ricorrenza dei 500 anni dalla morte di Ferdinando Magellano, esploratore portoghese nato nel 1480, che intraprese, senza portarla a termine perché ucciso nelle odierne Filippine nel 1521, quella che sarebbe diventata la prima circumnavigazione del globo.
L’impresa ha evocato in me svariate suggestioni che si sono tradotte nel brano dalla forma A B A, introdotto e concluso da una fanfara solenne. Quest’ultima evoca, inizialmente, la partenza della spedizione, formata da 5 navi con un totale di 234 uomini d’equipaggio. La prima parte (Allegro) presenta un tema principale dal carattere cantabile che vuole descrivere la flotta che intrepida solca l’oceano, alla quale fa da contrasto un tema in tonalità minore, più ritmico e sincopato, che invece si riferisce ai popoli indigeni che vengono incontrati durante il viaggio. La sezione centrale (Adagio) è un’oasi di riflessione perché, come altre grandi avventure, anche questa ha un lato tragico: ammutinamenti, naufragi, scontri con le popolazioni indigene, fino ad arrivare alla scomparsa di chi quest’impresa l’aveva voluta e pianificata. L’ultima parte ripropone i temi della prima ma in ordine inverso, per descrivere il ritorno in patria; ora la fanfara solenne accoglie l’arrivo della Victoria, unica nave superstite con solo 18 uomini a bordo, che rientra al porto di partenza dopo aver completato la circumnavigazione della terra in 2 anni, 11 mesi e 17 giorni», rivelandocene, alfine, il titolo, “Magellano”.