Elisabetta Zuccaro, capogruppo in Consiglio Comunale del Movimento 5 Stelle scrive in una sua nota una dura critica all’operato del sindaco.
“L’epilogo triste dell’amministrazione Filippeschi – scrive Zuccaro – si avvicina anticipatamente, sotto il fuoco alleato delle liste che l’hanno sostenuto e nel mirino di chi, nel suo stesso partito, uscito vincente dalle ultime elezioni regionali, non ha intenzione di fare prigionieri. Intanto, il Sindaco annuncia, in un sussulto di orgoglio, che “non è più tempo di parole, servono fatti”, quasi a ricordare a se stesso cheè al governo della città da sette anni, in continuità politica con i governi che lo hanno preceduto. Ma Pisa continua, purtroppo, a versare in unostato di degrado allarmanteche mal si concilia con le tasse che crescono a carico dei cittadini. Lestradeversano in condizioni di manutenzione disperate, mentre sussistonozone della città completamente ingovernabili, in cui il comune non ha svolto un ruolo attivo di controllo del territorio, di mediazione culturale e sociale. DallaStazioneaPiazza del Duomo, dove proliferanoracket di venditori abusiviorganizzati e aggressivi, nonché schiere diborseggiatori. O il fenomeno dellamovida molestache lascia ogni notte le piazze e le vie simbolo della città alla stregua di una indecente discarica, senza che lospaccioe la vendita abusiva di alcoolici subisca forme efficaci di contrasto. Serve forse che il Sindaco scriva al Ministro Alfano per avere qualche poliziotto in più, sela politica si è arresaormai da anni di fronte alla propria incapacità di affrontare e risolvere i problemi? Ma se in città il degrado è evidente, anche illitorale, importante tassello dell’offerta turistica pisana, peraltro clamorosamente bocciata dal noto studio della Bocconi, non ne è escluso, a cominciare dallaterrazzadella centrale PiazzaBelvedere, su cui il Sindaco emetteun’ordinanza balneare, dopo aver tollerato unasituazione indecorosache dura da trent’anni. I cittadini, ormai, vedono con chiarezza, nei sussulti tardivi e nel degrado dilagante, il tramonto inesorabile di un progetto che non si è realizzato e l’incapacità di un’amministrazione che finanzia le proprie inefficienze alzando le tasse, presentando un conto sempre più alto ai contribuenti”.
L. – 7 Agosto 2015.